Nasce in Val di Non, in Trentino,
il primo data center in Europa realizzato all'interno di una
miniera attiva. Si tratta del progetto "Intacture", in fase di
costruzione nella miniera di dolomia dell'azienda Tassullo, a 40
chilometri a nord della città di Trento. L'iniziativa ha
richiesto un finanziamento di 50,2 milioni di euro, di cui 18,4
milioni da fondi Pnrr e circa 31,8 milioni da risorse private.
Il progetto prevede un'infrastruttura digitale di ultima
generazione e un polo di innovazione sui campi di scienze della
vita, intelligenza artificiale, transizione energetica e
cybersicurezza. L'avvio dell'attività è previsto per il 2026,
mentre sono già in stato di avanzamento i lavori edili e
infrastrutturali.
A portare avanti il progetto è la società Trentino DataMine,
nata dal partenariato pubblico-privato costituito
dall'Università degli Studi di Trento e un raggruppamento di
imprese selezionato tramite gara pubblica e formato da l'impresa
edile Covi Costruzioni, l'acceleratore di tecnologia Dedagroup,
il gruppo Gpi e l'Istituto Atesino di sviluppo (Isa).
La struttura del data center è stata studiata per avere oltre
l'80% della superficie ipogea, fino a 100 metri di profondità,
negli spazi vuoti di cava della miniera. La sovrastante offrirà
una barriera in grado di assicurare un alto livello di sicurezza
elettromagnetica, digitale, idrogeologica e fisica, proteggendo
i dati. La posizione e la temperatura costante del sottosuolo (a
12 gradi), permetteranno di ridurre il consumo energetico,
legato in particolare al raffreddamento dei server. La Power
Usage Effectiveness (Pua) stimata sarà di 1,25 contro la media
di 1,6 dei data center europei. L'infrastruttura è progettata
per una potenza nominale massima di 5 megawatt, per essere
adattabile alle esigenze locali e per usufruire di fondi di
energia rinnovabile. Una volta ultimato, il centro si aprirà
alla comunità, con spazi dedicati a eventi e progetti che
coinvolgeranno persone e studenti.
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