Le minoranze del Consiglio
provinciale di Trento denunciano l'indisponibilità da parte
della maggioranza a cercare un compromesso per superare
l'ostruzionismo sulla manovra di assestamento. In particolare,
gli esponenti dei gruppi del Pd, Avs, Onda, Casa autonomia.Eu e
Campobase, che hanno depositato 18mila emendamenti al disegno di
legge in discussione in questi giorni, si sono detti contrariati
per la mancata disponibilità al confronto sugli articoli 10,
riguardante le disposizioni in materia di organi collegiali e
compensi, e sull'articolo 43, concernete l'impiego di aree
agricole per la ricettività e la riduzione del termine per la
variazione d'uso dopo dismissione di attività alberghiera (da 10
a un anno).
"Pur di fronte alla nostra disponibilità a mediare, abbiamo
assistito alla bocciatura dei nostri ordini del giorno senza
confronto. Noi siamo pronti a votare l'articolo 10 se si
modifica il tempo di incompatibilità alle cariche sulla base di
quanto previsto a livello nazionale e si stralcia la parte di
rivalutazione delle indennità di Camera di commercio e Giunta.
Per l'articolo 43 invece chiediamo solo che il confronto venga
riportato nella sede opportuna, ovvero nell'ambito della legge
urbanistica", ha spiegato, in conferenza stampa, Francesco
Valduga, capogruppo del Pd.
Secondo quanto espresso da Valduga, una possibile mediazione
sui due articoli porterebbe allo sblocco dell'ostruzionismo. "Se
la maggioranza si dimostra disponibile al confronto sugli
articoli 10 e 43, poi si media su tutto. A noi sembra però che
per questa maggioranza la sistemazione di questioni puntuali sia
più importante del disegno complessivo di una manovra da un
miliardo di euro", ha concluso Valduga.
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