Venerdì scorso, una marmotta di
quasi due anni è stata trovata e catturata nel garage di un
supermercato di San Giacomo. Era sana ed è stata liberata sul
Corno Bianco. "I vigili del fuoco volontari avevano già
catturato l'animale e lo avevano messo in una gabbia per il
trasporto", riferisce Alberto Palmarin, del Posto di gestione
fauna selvatica sud del Servizio forestale. Secondo il biologo
faunistico Davide Righetti (Ufficio gestione fauna selvatica),
che ha assistito a un sopralluogo in loco, si trattava di una
marmotta autoctona subadulta (cioè, un animale al secondo anno
di vita).
"Non c'è una spiegazione logica su come la marmotta sia
finita a San Giacomo. La colonia di marmotte più vicina si trova
a circa 15 chilometri di distanza in linea d'aria, nella zona di
Passo Oclini", spiega Righetti. Le ipotesi sono molteplici e
vanno dal trasporto involontario da parte di un veicolo (camion
o altro) alla migrazione spontanea dell'animale, alla perdita di
orientamento. Non è stata ancora trovata una spiegazione
plausibile. Ma non è la prima volta che una marmotta viene
trovata in cattive condizioni a fondovalle, ad esempio alla
confluenza dei fiumi Talvera e Isarco. L'animale era spaventato
e lo esprimeva fischiando forte (vedi video); è stato poi
liberato in natura dal personale del Servizio forestale
nell'area del Corno Bianco, a Passo Oclini.
Le marmotte sono una specie cacciabile in Alto Adige e la
caccia a questi roditori è strettamente regolamentata. Da un
lato, esistono habitat protetti in cui la caccia è generalmente
vietata. La caccia è aperta per 30 giorni a settembre: un numero
fisso di animali può essere abbattuto prima nelle aree
danneggiate e poi nelle aree di caccia.
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