"Per terminare la guerra è
necessario negoziare. È necessario risolvere le ragioni, ma non
con le armi. Non a caso dalla consapevolezza è nata l'Onu,
espressione della seconda parte dell'articolo 11 della
Costituzione italiana. Importante rifiutare che la guerra sia il
modo in cui risolvere i conflitti. Bisogna arrivare a una pace
giusta e sicura". Così il cardinale Matteo Maria Zuppi,
intervenendo al Festival dell'economia di Trento.
Consapevolezza, dialogo e continua ricerca della pace, per il
presidente della Conferenza episcopale italiana, sono una
bussola per orientarsi in un mondo a pezzi.
"Una situazione - secondo il religioso - creata
dall'individualismo e preesistente alle guerre in Ucraina e a
Gaza. I conflitti non fanno altro che aumentare questa
frammentazione e creare contrapposizioni".
E la ricerca della pace è proprio la sua stella polare.
Quando incontrò Kirill, il patriarca al vertice della chiesa
ortodossa russa, molti gli dissero: 'Ma vai a parlare con
quello?' E lui rispose: 'E con chi fai la pace?' Indicando come
soluzione il capire la logica del conflitto e il cominciare ad
aprire degli spazi. "C'è la convinzione - ha continuato il
religioso - che parlare voglia dire dare ragione. Ma ciò è
falso. Gesù parlava con i pubblicani, senza essere uno di loro.
Però per alcuni chi cerca il dialogo o non si rende conto di chi
è l'interlocutore o ne è complice".
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