Secondo giorno di proteste di
Coldiretti al Brennero. Avocado che, dal Sud Africa, arrivano a
Verona transitando dalla Moldavia; tonnellate di patate che
entrano dai valichi in ogni forma, pronte ad essere
riconfezionate con un nastrino tricolore. E, ancora, prosciutti
in arrivo dalla Polonia e uova (addirittura non etichettate) in
arrivo dai Paesi dell'est. Sono solo un piccolo assaggio di quel
"fake Italy" denunciato da Coldiretti nel presidio del Brennero.
Per il secondo giorno gli agricoltori sono al valico per
seguire giorni di controlli a campione, effettuati dalle forze
dell'ordine, che danno un'idea di quanto transita ogni giorno
dal Brennero. La preoccupazione si misura dalla voce degli
agricoltori: Marcello Correris, produttore di carciofi e ortaggi
in Sardegna, denuncia una disparità "tra i prodotti importati,
coltivati con l'utilizzo fitofarmaci da noi vietati ma
consentiti extra Ue: noi siamo per la sicurezza alimentare e la
tutela del consumatore e pretendiamo che queste situazioni
assurde non abbiano più a verificarsi. Di fatto si tratta di
concorrenza sleale. I carciofi dall'estero ormai sono la
maggioranza".
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