Voci bipartisan dal mondo della
politica a sostegno della protesta di Coldiretti al Brennero,
dove il secondo giorno di presidio ha continuato a tracciare le
importazioni delle materie prime agroalimentari dal valico
altoatesino: dal palco viene lanciata quella che i vertici
Coldiretti definiscono come "la madre di tutte le battaglie",
ovvero eliminare il concetto di "ultima trasformazione" che
consente di ultimare in Italia il processo di produzione di un
alimento e rivendendolo, appunto, come tricolore.
Sulla battaglia degli agricoltori - in due giorni secondo
gli organizzatori sono saliti in 10 mila al valico - arriva la
condivisione del mondo politico: "In questi due giorni abbiamo
visto passare tir carichi di merce che per legge non è illegale
ma che elude sicuramente il nostro sistema e che consente di
fare concorrenza sleale ai nostri agricoltori. È qui che
dobbiamo intervenire. Il governo lo sta facendo istituendo una
cabina di regia sui controlli, ma dobbiamo fare un passo oltre
in Europa", dice Luca De Carlo (Fdi), presidente commissione
agricoltura del Senato, che assicura impegno anche sull'azione
circa il codice doganale.
Stefano Patuanelli (M5s), già ministro dell'Agricoltura nel
governo Draghi, ribadisce: "Sull'agricoltura serve costruire un
percorso comune, ne va il benessere del nostro paese. Come nella
battaglia contro il nutriscore, dobbiamo allo stesso modo
portare avanti la battaglia sulla modifica del codice doganale:
dobbiamo difendere assieme il nostro paese senza divisioni
politiche".
Infine il videomessaggio di Stefano Bonaccini (Pd), che
evidenzia come "la difesa dei nostri prodotti varrà con regole
che sono uguali per tutti, a partire anche da una lotta che da
tempo cerchiamo insieme di condurre contro la contraffazione e
il cosiddetto Italian sounding che toglie quote di mercato da
prodotti made in Italy".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA