Il Tribunale di Trento, in
adesione alla richiesta del Questore di Bolzano, ha emesso la
misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di
pubblica sicurezza per la durata di un anno nei confronti di un
26enne, cittadino del Mali, ritenuta persona socialmente
pericolosa.
L'uomo, che attualmente si trova in carcere a Bolzano in
attesa di giudizio, in passato è stato denunciato per ben 20
volte per rissa, resistenza a pubblico ufficiale, nonché per
spaccio. In più occasioni D. O. era stato sorpreso dalle forze
dell'ordine mentre si aggirava per le vie cittadine con addosso
un coltello da cucina lungo 32 cm, nonché di un machete e di una
mannaia. L'uomo aveva anche ignorato il foglio di via con
divieto di ritorno a Bolzano.
"Le misure di prevenzione rappresentano uno strumento assai
efficace sul piano del contrasto alle varie forme di criminalità
che affliggono una comunità - ha messo in evidenza il questore
Paolo Sartori -. Esse hanno lo scopo di evitare che un soggetto
considerato 'socialmente pericoloso' possa commettere dei reati.
Si tratta, pertanto, di strumenti a carattere preventivo che
possono essere emanati indipendentemente dalla commissione di un
precedente specifico reato. Si considera socialmente pericoloso
chi è abitualmente dedito a traffici delittuosi, chi vive, anche
solo in parte, con i proventi di attività criminali e chi è
dedito alla commissione di reati che offendono o mettono a
rischio l'integrità fisica o morale di minori, la sanità, la
sicurezza e la tranquillità pubblica".
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