Le perdite nell'acquedotto di
Trento sono diminuite del 38% negli ultimi vent'anni, passando
da un consumo giornaliero medio pari a 55mila metri cubi di
acqua nel 2004 ai circa 37mila registrati negli ultimi anni,
nonostante l'aumento della popolazione residente. Le perdite
reali stimate sono ridotte al 12,5%, a fronte di una media
nazionale che si aggira intorno al 30%. Il dato, presentato in
conferenza stampa a palazzo Geremia, pone la città di Trento ai
vertici a livello italiano per quanto riguarda il risparmio
idrico e l'efficienza del servizio, che si avvale da alcuni anni
anche dell'intelligenza artificiale per la gestione.
La rete dell'acquedotto, gestita da Novareti, si avvale di
846 chilometri complessivi di tubature. Il 65% viene pompata dal
fondovalle, con la possibilità di raggiungere tutti gli abitati
presenti sul territorio comunale. Da qualche anno sono attivi
diversi progetti di modulazione della pressione ottimale
automatizzata, oltre a iniziative di produzione energetica per
la riduzione dei costi di mantenimento del servizio.
La diminuzione delle perdite, oltre al rifacimento
progressivo della rete di distribuzione (dorsale e periferica),
avviene attraverso la riduzione localizzata della pressione
(gestione passiva) e mediante squadre di pronto intervento che
intervengono anche sulla base dei dati forniti dai sensori
presenti sulla rete (gestione attiva). A quanto emerso,
l'amministrazione comunale ha partecipato ad un bando specifico
del Pnrr per integrare le reti di Trento e Rovereto.
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