Si è concluso, dopo circa un anno
di lavoro, il progetto di riordino del fondo archivistico
riunito dallo storico dell'arte austriaco Kurt Rathe (1886-1952)
e incentrato sull'iconografia del concilio di Trento. I lavori
sono stati realizzati dal Museo diocesano tridentino in
collaborazione con l'Archivio diocesano e con l'Ufficio
nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di
culto della Cei, e con il sostegno della Fondazione Caritro
nell'ambito del Bando archivi 2022.
Rathe, attivo fino alla fine degli anni Trenta presso la
Graphische Sammlung Albertina di Vienna, ottenne protezione in
Vaticano a causa delle persecuzioni razziali naziste. A Roma
ricevette l'incarico di approfondire lo studio sull'iconografia
del Concilio tridentino dal Comitato per il 4/o centenario del
Concilio. Il fondo riunito da Rathe conservato presso il Museo
diocesano di Trento rappresenta una parte significativa della
documentazione prodotta dallo storico nel corso della sua vita e
riguarda principalmente i suoi studi sul Concilio. La
documentazione riguarda il periodo di tempo dal 1942 al 1952. La
parte più considerevole dell'archivio dello storico dell'arte si
trova invece all'Institut fur Kunstgeschichte dell'Università di
Vienna.
L'intervento di riordino del Museo diocesano ha privilegiato
la scelta di ripristinare l'organizzazione data alle carte dallo
stesso Rathe. Sono quindi distinte le schede dedicate a
pontefici, sovrani e vescovi, suddivisi per nazionalità, e
quelle che parlano di ordini religiosi, teologi e umanisti, e
riformatori. Anche le foto hanno una suddivisione specifica: da
una parte ci sono i luoghi del Concilio, dall'altra i personaggi
del Concilio. L'inventario - si legge in una nota - può essere
scaricato dal sistema operativo Ast - Archivi storici del
Trentino.
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