Nel 2021, la mobilità sanitaria
interregionale in Italia ha raggiunto un valore di 4,25 miliardi
di euro, cifra nettamente superiore a quella del 2020 (3,33
miliardi), con saldi estremamente variabili tra le Regioni del
Nord e quelle del Sud. Lo comunica la Fondazione Gimbe. Il saldo
è la differenza tra mobilità attiva, ovvero l'attrazione di
pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la
"migrazione" dei pazienti dalla Regione di residenza.
Nella Provincia autonoma di Bolzano, nel 2021, si rileva un
saldo positivo minimo della mobilità sanitaria, pari a 0,4
milioni di euro di cui 28.461.279 euro di crediti (19/a
posizione) e 28.036.368 euro di debiti (20/a posizione). Il
volume dell'erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche
da parte di strutture private è un indicatore della presenza e
della capacità attrattiva del privato accreditato e l'Alto Adige
si colloca in 20/a posizione con le strutture private che
erogano il 9,7% del valore totale della mobilità sanitaria
attiva (media Italia 54,7%).
Nella Provincia autonoma di Trento, sempre nel 2021, si
rileva un saldo positivo minimo della mobilità sanitaria, pari a
1,4 milioni di euro, con 66.852.877 di crediti (15/a posizione)
e 65.498.619 euro di debiti (19/a posizione). Il Trentino si
colloca in 6/a posizione con le strutture private che erogano il
57,9% del valore totale della mobilità sanitaria attiva.
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