Una giunta altoatesina snella,
come quella uscente, con otto assessori, ma solo un 'italiano',
oppure una allargata a 11 assessori con due 'italiani'. E' il
nodo che la Svp è chiamata a sciogliere nelle prossime ore. La
partita, però, ormai si è spostata a Roma, anche perché la Lega
rischia di restare fuori dall'esecutivo.
Questo pomeriggio il parlamentino della Volkspartei si
riunisce per approvare il programma di coalizione con Fdi, Lega,
La Civica e Freiheitlichen, ma di certo si parlerà anche della
composizione dell'esecutivo, anche perché il tempo stringe. Il
16 gennaio il consiglio provinciale dovrebbe infatti eleggere
Arno Kompatscher presidente della Provincia autonoma per un
terzo e ultimo mandato.
Alle elezioni provinciali del 22 ottobre sono stati eletti
solo cinque rappresentanti del gruppo linguistico italiano. Per
questo motivo solo in una giunta 'x-large' di undici assessori
agli italiani spetterebbero due posti. Dopo aver raggiunto un
accordo sul programma, nonostante alcune proteste, la "giunta
destra-destra", come viene chiamata in Alto Adige, sembrava cosa
fatta.
A sorpresa, però, Kompatscher ha proposto ai suoi futuri
alleati una giunta ad otto o in alternativa a undici. In
entrambi i casi Christian Bianchi, ex sindaco di Laives ed unico
eletto della lista Lega-Uniti per l'Alto Adige, resterebbe fuori
dall'esecutivo. L'unico assessore certo è infatti Marco Galateo
di Fdi, mentre il secondo posto in giunta andrebbe ad Angelo
Gennaccaro (La Civica), nell'intento di spostare il baricentro
più verso il centro e tranquillizzare i liberali nella
Volkspartei, ma non solo.
Visto che le quotazioni di giunta snella con un italiano sono
in calo, la palla passa dalla Svp a Fdi. Roma dovrà infatti
decidere se risaldare il patto con la Lega (dopo il braccio di
ferro in Sardegna) e insistere sulla nomina di Bianchi oppure se
accettare il centrista Gennaccaro, che tra l'altro è l'italiano
più votato in consiglio.
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