Potesse tornare indietro, un medico
su due in Trentino Alto Adige non si iscriverebbe a medicina. Il
dato emerge dall'indagine condotta a livello nazionale da Fadoi,
la Federazione dei medici internisti ospedalieri.
Oltre il 75% degli intervistati nell'indagine vede il
Servizio sanitario nazionale (San) come un baluardo del diritto
alla salute, mettendo le ragioni assistenziali davanti a quelle
economiche. Per il 25% il problema resta la carenza di personale
medico e infermieristico, soprattutto se rapportato alla
intensità di cura medio-alta dei reparti di medicina interna,
ancora classificati come reparti a bassa intensità di cura. Per
il 50% serve assumere personale, mentre il 25% del campione
segnala la scarsa valorizzazione del medico di medicina interna
nell'organizzazione del lavoro ospedaliero. Pressoché unanime
l'impiego degli specializzandi a copertura dei vuoti in pianta
organica.
I camici bianchi di Trento e Bolzano bocciano inoltre la
proposta di pagare meglio gli straordinari, come previsto dalla
manovra. Il provvedimento, in particolare, non è ritenuto la
"ricetta idonea a tagliare le liste d'attesa".
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