L'irrigazione tradizionale in alta
val Venosta è entrata a far parte della "Lista Rappresentativa
del Patrimonio Culturale Immateriale Unesco". "L'irrigazione a
sommersione dei prati sulla Landa di Malles è una tecnica
agricola secolare che ancora oggi non ha perso nulla della sua
efficacia e del suo fascino", afferma Claudia Plaikner,
presidente di Heimatpflegeverband, federazione che ha
l'obiettivo di conservare il paesaggio culturale e naturale
dell'Alto Adige
L'attenzione si pone sui quasi 400 ettari di agricoltura
estensiva sulla Landa di Malles, compresi tra Burgusio e il lago
di San Valentino, che ancora oggi vengono irrigati
tradizionalmente tramite la tecnica di sommersione dei prati e
attraverso i quattro canali di irrigazione chiamati Largin-,
Magrins-, Töschg- e Nuiwaal. La sommersione delle singole
parcelle avviene a intervalli regolari secondo un accurato
sistema di turnazione, la cosiddetta "Road". Questo metodo di
irrigazione tradizionale tramite sistema di rogge (i cosiddetti
"Waale") prevede l'utilizzo di una rete di fossati che
trasportano l'acqua da zone di presa a monte verso prati
coltivati situati più in basso. Grazie all'uso di paratie
temporanee in legno, il flusso d'acqua viene bloccato facendo il
modo che l'acqua trabocchi e ricopra i prati sottostanti.
"La pratica agricola dell'inondazione dei prati non ha un
carattere museale o nostalgico, ma è una tecnica funzionale che
viene utilizzata efficacemente ancora oggi, come centinaia di
anni fa", afferma Claudia Plaikner, presidente di
Heimatpflegeverband. "Questo tipo di irrigazione richiede una
dettagliata conoscenza della morfologia del territorio,
favorisce la fertilizzazione naturale del suolo e mostra un'alta
biodiversità di flora e fauna."
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