Sono già in parete sopra la SS350
di Folgaria e Valdastico i rocciatori dell'impresa di disgaggi
per cominciare le opere di brillamento del diedro roccioso
ancora a rischio. Poi si procederà con tutti gli interventi per
mettere in sicurezza, riparare e riaprire al traffico la strada
di collegamento fra Trentino e Veneto, che oggi risulta
compromessa in più punti dalla caduta di 300 metri cubi di
roccia, con massi di dimensioni rilevanti che hanno pesantemente
danneggiato il manto stradale. "È un traguardo ambizioso quello
di riuscire a riaprire la strada, almeno a senso unico alternato
per il ponte dell'8 dicembre. Questo sarà possibile se le
condizioni meteo lo permetteranno e grazie al lavoro di tutto il
personale impegnato, che ringrazio, sia per quanto riguarda i
servizi tecnici della Provincia che per le imprese interessate e
le realtà del territorio. Questa è un'arteria troppo importante
per la mobilità fra Trentino e Veneto e in particolare per gli
altipiani cimbri, per il turismo e l'economia della zona,
soprattutto considerando l'imminente l'avvio della stagione
invernale". Così il presidente della Provincia autonoma di
Trento, Maurizio Fugatti, che ha anche riportato la stima dei
danni alla sede stradale, dagli 800.000 euro al milione di euro.
La strada è distrutta in almeno tre punti dalla caduta dei massi
avvenuta alle 23.30 circa di sabato 4 novembre. Un effetto
provocato dal diedro di roccia che si è staccato sopra i
tornanti in località Busatti, frammentandosi in molti blocchi e
distruggendo barriere di protezione e vari segmenti della
strada.
Quando la parete sarà in sicurezza si potranno completare la
rimozione dei grandi massi e dei materiali e le sistemazioni o
ricostruzioni della carreggiata. Verrà prevista anche la
collocazione di nuove barriere paramassi. L'obiettivo di
riaprire almeno a senso unico alternato è sfidante, come
precisato anche dagli stessi tecnici e saranno fondamentale le
condizioni di bel tempo come nella giornata di oggi.
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