Quasi cinque anni fa, circa 2200
ettari di foresta nell'area intorno a Passo Carezza sono stati
danneggiati dalla tempesta Vaia. Negli anni successivi sono
stati lavorati circa 900.000 metri cubi di legno danneggiato per
ripristinare la normalità su strade e infrastrutture.
"Questo progetto dimostra ancora una volta la crescente
importanza della cooperazione interdisciplinare", sottolinea
Arnold Schuler, assessore provinciale alla Protezione civile e
alle Foreste. "La connessione tra i cambiamenti climatici e
l'aumento di eventi estremi con danni enormi è complessa, e la
sua indagine copre un ampio campo di ricerca".
"L'Agenzia per la Protezione civile è partner del progetto
X-RISK-CC, che riguarda l'adattamento a eventi meteorologici
estremi come la tempesta Vaia e i rischi associati, anche nel
contesto del cambiamento climatico", spiega il direttore
dell'Agenzia per la protezione civile, Klaus Unterweger.
Nei giorni scorsi presso la Scuola forestale Latemar, esperti
nel campo della gestione dei rischi naturali hanno analizzato in
modo approfondito le sfide legate alla gestione degli eventi
naturali e, nel caso specifico, del Vaia, al fine di sviluppare
misure concrete per migliorare la gestione dei rischi in futuro.
Erano presenti rappresentanti dell'amministrazione provinciale,
come l'autorità forestale, il servizio strade provinciale e
l'Agenzia per la Protezione civile, dei comuni di Nova Ponente,
Nova Levante e Aldino, le organizzazioni di volontariato e
l'associazione turistica della val d'Ega. "L'obiettivo del
progetto è quello di comprendere meglio gli effetti e i rischi
complessi e a lungo termine degli eventi meteorologici estremi,
soprattutto a causa degli effetti a cascata - anche in relazione
ai cambiamenti climatici - e cinque aree pilota sono oggetto di
studio specifico", riassume il direttore del Centro funzionale
provinciale Willigis Gallmetzer.
Per la prima volta viene effettuata congiuntamente una
revisione così completa dell'evento con approcci costruttivi
alle soluzioni. Il progetto X-RISK-CC è finanziato dal programma
Interreg Spazio Alpino 2021-2027.
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