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In evidenza
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Si apre con parole dedicate "a tutti
i bambini che hanno vissuto sulla pelle e nell'anima l'ultima
guerra", 'La pace è l'unica strada' di David Grossman, appena
uscito per Mondadori. È un piccolo ma grande libro in cui sono
stati raccolti alcuni interventi dello scrittore sulla parabola
politica di Israele e sulle dinamiche che alimentano la
violenza, fino al "sabato nero" del 7 ottobre 2023, il giorno
dell'attacco di Hamas a Israele. Oltre agli articoli apparsi sui
quotidiani la Repubblica e il Corriere della sera ci sono due
inediti in Italia: Che cos'è uno Stato ebraico? del 3 giugno
2023 e Il diritto alla felicità. Discorso tenuto alla cerimonia
di consegna del Premio Erasmus ad Amsterdam il 29 ottobre 2022.
La scelta degli interventi è stata condivisa con Grossman, da
sempre sostenitore convinto di una coesistenza tra Israele e
Palestina. L'ultima guerra a cui lo scrittore fa riferimento nel
testo d'apertura, del 24 maggio 2021, è lo scontro avvenuto tra
il 6 e il 21 maggio 2021 tra Israele e Hamas (denominata
Operazione Guardiano delle Mura), ma purtroppo quell'immenso
dolore per i bambini e le bambine costretti a vedere e vivere i
massacri vale ancora di più oggi. "Un'intera generazione di
bambini, a Gaza e ad Askelon , presumibilmente crescerà e vivrà
con il trauma dei missili, dei bombardamenti e delle sirene"
scriveva Grossman che a loro sentiva l'urgenza e il bisogno di
chiedere scusa "perché non siamo stati capaci di creare per voi
la realtà migliore e più sana a cui ogni bambino di questo mondo
ha diritto". L'autore di Vedi alla voce: amore, in cui ha
raccontato la Shoah con gli occhi e la fantasia di un bambino
figlio di sopravvissuti, l'autore di Qualcuno con cui correre e
Abbracci, che ha vissuto il dolore della perdita del figlio Uri,
nell'estate del 2006 durante la guerra del Libano, si chiede ora
come potremo rialzarci dopo esser stati negli abissi più bui?
Dopo aver vissuto il massacro? e cita il poeta Haim Guri che
durante la Guerra d'Indipendenza scriveva "Quanti, quanti non
sono più tra noi?". Raccolti in un libro questi interventi
acquisiscono maggior forza, mostrano l'anima militante di
Grossman, uomo e scrittore di grande delicatezza e forza, che
guarda con occhio molto critico alle azioni del governo e della
classe dirigente del suo Paese che "paga per essersi lasciato
sedurre per anni da una leadership corrotta che l'ha trascinato
sempre più in basso". Ma invita a non ingannarsi: "con tutta la
rabbia che possiamo nutrire nei confronti di Neatanyahu, dei
suoi accoliti e della sua strada, non è Israele ad aver commesso
delle atrocità in questi giorni. E' Hamas" scriveva il 12
ottobre 2023, a pochi giorni da Il sabato nero, in una
considerazione che si può considerare a caldo, nell'articolo
apparso su la Repubblica. E ipotizza che "Israele, dopo la
guerra sarà molto più di destra, militante e anche razzista".
Difronte a un conflitto che sembra destinato a non finire mai,
Grossman - che è autore anche di famosi libri di inchiesta
dedicati alla questione palestinese come Con gli occhi del
nemico e Sparare a una colomba - riesce nonostante tutto a
mantenere la speranza in un futuro di pace e riesce a ricordarci
quante storie di eroismo e sacrificio ci siano anche state.
Guarda all'"inconcepibile coraggio di chi ha dato l'anima -
letteralmente - per salvare vite altrui". D'altra parte nel
toccante testo che chiude il libro, Il diritto alla felicità,
Grossman, oltre a raccontare che sono state l'arte e la
scrittura a procurargli grande felicità, ricorda Etty Hillesum
che "riuscì a rimanere libera anche nelle peggiori condizioni di
schiavitù". Lo scrittore prima che avvenisse il massacro del 7
ottobre, si chiedeva in questo testo del 29 ottobre 2022, "se il
nostro mondo sarà stravolto come avviene oggi per milioni di
cittadini ucraini a poca distanza da noi" sapremo "essere un
cuore pensante, ancora e ancora?".
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