Non più solo parole per la
parità di genere. Ora c'è un documento dei paesi del G7
sottoscritto a Taormina che impegna i governi ad avviare un
percorso concreto contro le discriminazioni subite dalle donne,
sul lavoro, a casa, nella quotidianità. Partendo da un
riconoscimento ufficiale, non scontato: "nessun paese ha ancora
la parità di genere de facto". E convinti che non c'è sviluppo
senza un riequilibrio di genere e che su questo tema serve un
"cambio di mentalità". E' il risultato della prima ministeriale
sulle pari opportunità voluta dal governo italiano nell'ambito
della presidenza del semestre italiano. A presiederla, la
sottosegretaria Maria Elena Boschi, con delega alle pari
opportunità; al tavolo riuniti i rappresentanti di Canada, Gran
Bretagna, Usa, Francia, Germania, Giappone (unico rappresentante
uomo). Presente la commissaria Ue Vera Jourova.
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