"Anche quest'anno il Giro è stato una
grande festa di popolo che ha attivato le energie positive del
Paese. L'epilogo a Roma mi sembra la conclusione più logica e
spettacolare". Alla vigilia della tappa conclusiva della corsa
rosa, il presidente della federciclismo, Cordiano Dagnoni,
traccia un bilancio dell'edizione che sta per concludersi. "Il
ciclismo è sempre stato nel cuore dell'Italia e degli Italiani.
Il Giro in particolare ha contribuito a scrivere la storia del
Paese nel '900, accompagnando la crescita sociale e in alcuni
casi contribuendo a rafforzare il processo di unificazione. Non
è un caso che il ciclismo è la terza attività sportiva più
praticata in Italia, ce lo dice un'indagine Nielsen da noi
commissionata, che disegna un paese in movimento attraverso la
bicicletta" sottolinea Dagnoni.
E tra meno di un mese c'è il Tour: "E' per me motivo di
orgoglio rappresentare il movimento ciclistico italiano proprio
nell'anno in cui, per la prima volta, la corsa più importante al
mondo parte dall'Italia. Toscana, Emilia Romagna e Piemonte
hanno fatto un grande regalo a tutti e la festa, iniziata con il
Giro, continuerà. La speranza è che possa rappresentare un
volano per avvicinare sempre più ragazzi al nostro sport. Gli
sforzi della Federazione, sia in occasione del Giro che del
Tour, sono proprio mirati alla promozione nei confronti dei più
giovani". Al Giro, a parte il 'cannibale' Pogacar, si sono messi
in mostra diversi italiani: "Abbiamo molti motivi per gioire.
Abbiamo visto un Milan irresistibile in volata, un Ganna ancora
punto di riferimento nelle cronometro, un Vendrame capace di
vincere con autorità un'impegnativa tappa di montagna e un
giovane, Tiberi pronto per fare classifica nelle corse a tappe.
Se penso alle Olimpiadi, poi, sono ancora ammirato dalla
tappa di Andora, con Ganna in fuga, Consonni che insegue e
lancia Milan che va a vincere: tre quarti del quartetto olimpico
grande protagonista. E' la conferma della bontà del lavoro su
pista, dell'attenzione che abbiamo messo in questi anni nella
crescita individuale di ogni corridore venuto in Nazionale, con
l'impegno dei tecnici, di tutti i componenti dello staff e del
Team Performance. Possiamo affermare tranquillamente che Il
nostro movimento è tra le eccellenze mondiali e orgoglio
sportivo dell'Italia".
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