"La proiezione del momento ci dice 50
medaglie, ma questo è un dato che lascia il tempo che trova.
Quello che conta è l'indice di competitività, e qui l'Italia è
tra le superpotenze mondiali. Nonostante tutto". A 100 giorni
dai Giochi di Parigi, con il quadriennio olimpico accorciato per
lo slittamento al 2021 di Tokyo, Carlo Mornati, segretario
generale del Coni e capo missione dell'Italia team alle
Olimpiadi, guarda con realismo al prossimo appuntamento, ma con
più di qualche preoccupazione al futuro.
"Le Olimpiadi di Parigi rispettano l'andamento degli ultimi
anni, da Tokyo abbiamo mantenuto, anzi aumentato i numeri -
spiega Mornati - Ma il medagliere,ribadisco, fotografa solo una
parte: una medaglia non prevista può arrivare o una invece
indicata no. Quello che conta è l'indice di competitività che ci
colloca ormai da tempo nel G10 dello sport, in particolare siamo
al sesto posto dietro a superpotenze come Usa, Cina e Giappone,
ma davanti a Gran Bretagna, Francia e Australia. E questo
nonostante tutto: lo sport olimpico è un'eccellenza pur in
presenza di criticità palesi". "Al primo posto - spiega Mornati
- la scuola: lo sport a scuola non esiste, non è il luogo di
reclutamento per possibili atleti come invece dovrebbe essere.
Siamo uno dei pochi paesi che non ha discipline sportive a
scuola. Come avviene invece non in America, che sappiamo
funziona così, ma in Paesi piccoli come Slovenia, Croazia, o
Svizzera. Da sempre questo è il grande problema dell'Italia:
basterebbe inserire 3-4 ore curriculari in cui far lavorare a
scuole le società sportive. Poi siamo un Paese tra i più vecchi
al mondo, dal '96 a oggi abbiamo perso 4.5 milioni di ragazzi
della fascia 18-35 anni quella dei potenziali atleti campioni. E
il calo demografico è sempre più allarmante in prospettiva. Il
sistema sport funziona, ma ha bisogno di una registrata. I dati
in prospettiva sono allarmanti, senza giovani dove andiamo...".
In questo quadro a tinte fosche, lo sport però non solo tiene
botta, ma primeggia: tre anni fa la strana edizione post covid
ma ancora in piena emergenza sanitaria aveva fruttato all'Italia
40 podi e 10 brillantissimi ori, tra cui i tre super
dell'atletica, i 100 di Jacobs, la 4x100 e il salto in alto di
Tamberi. Due campioni che cercheranno di difendere quel titolo
anche nella Ville Lumiere. La squadra sarà di circa 400 atleti:
"Al momento siamo a 109 uomini e 109 donne, ma siamo a due terzi
dell'opera - sottolinea il capo missione - e anche grazie
all'equità di discipline con l'inserimento di quelle miste da
parte del Cio nel programma olimpico sulla parità di genere ci
siamo. Noi siamo abituati a qualificarci in tutte le discipline,
questo sistema a maglie larghe ci ha consentito di vincere
medaglie anche laddove non te l'aspetti. Pensiamo al curling
negli invernali. Ora abbiamo surf break e arrampicata e siamo
qualificati: insomma sempre nuovi sbocchi e nuove possibili
medaglie".
Nel gruppo azzurro non ci sarà Giorgio Minisini, escluso dal
nuoto artistico, nonostante le tante medaglie vinte, e da
pioniere della disciplina: "Peccato, all'Italia ha regalato
successi incredibili, ha vinto tutto - dice Mornati - da ex
atleta mi dispiace moltissimo. Le Olimpiadi chiudono il cerchio
di una carriera". A Parigi comunque ci si aspetta le Olimpiadi
del ritorno alla normalità: "Anche solo la distanza ci consente
di allenarci in Italia e arrivare a ridosso delle gare - dice -
se penso che a Tokyo abbiamo dovuto creare campi di allenamento
da remoto e in bolla. E poi i tamponi quotidiani. Se non altro
la logistica ci aiuterà, e poi i luoghi sono iconici, dallo
Stade de France al Roland Garros. Saranno splendide Olimpiadi".
L'Italia proverà ancora a dare il meglio di sé: dopo lo show di
Tokyo è caccia al bis a Parigi.
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