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L'opposizione attacca sul caso Scurati, il caso in Cda Rai

L'opposizione attacca sul caso Scurati, il caso in Cda Rai

Attesa per l'istruttoria, la Vigilanza si spacca sull'audizione di Bortone

ROMA, 23 aprile 2024, 21:50

di Michele Cassano

ANSACheck

Antonio Scurati - RIPRODUZIONE RISERVATA

   La mancata partecipazione di Antonio Scurati alla trasmissione di Serena Bortone Che Sarà, in onda su Rai3, provoca ancora divisioni tra i partiti e accuse di censura su Viale Mazzini, mentre il caso approda in consiglio di amministrazione in attesa di conoscere le valutazioni sull'istruttoria avviata dai vertici. L'opposizione chiede una presa di posizione netta anche alla premier Giorgia Meloni, che tutti i gruppi invitano a intervenire in aula alla Camera per chiarire se ci sia stata una qualche interferenza da parte del governo, ma anche, in vista del 25 aprile, per esprimere la condanna dell'antifascismo.

    In serata il caso è finito in Commissione di Vigilanza, con la richiesta, avanzata dal capogruppo del Pd, Stefano Graziano, di audizione del direttore Approfondimento Rai, Paolo Corsini, e di Bortone. Alla richiesta, che è stata appoggiata da tutta l'opposizione, si sono opposti i partiti di maggioranza. Si voterà domani mattina.

    A dire la sua è, intanto, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Scurati deve poter esprimere liberamente il proprio pensiero - afferma -. Quando ero direttore del Tg2 noi gli abbiamo fatto ben tre interviste. Credo che nessun direttore dei telegiornali, neppure al Tg3, gli abbia mai dato tanto spazio". Il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, esclude che sia stato il contenuto del monologo, con le critiche alla premier, ad aver impedito la lettura in diretta. "Prima di arrivare a conclusioni è doveroso ascoltare le persone convocate in Vigilanza", sottolinea, riferendosi all'audizione dei vertici Rai in programma l'8 maggio.

    Nessuna censura, è la tesi espressa anche da Meloni, ma solo problemi legati alle richieste economiche dello scrittore. Da qui anche le critiche a Bortone che avrebbe sollevato un caso, a dire degli esponenti di Fratelli d'Italia, di fatto inesistente.

    "Come Partito Democratico difendiamo Serena Bortone dagli attacchi squadristici - replica Sandro Ruotolo, dal Pd - e chiediamo con insistenza di sapere dai vertici aziendali come pensano di chiedere scusa ad Antonio Scurati e all'opinione pubblica". Solidarietà alla conduttrice anche da Dolores Bevilacqua del Movimento 5 Stelle.

    Il caso è all'attenzione dei vertici Rai, come spiegato dall'amministratore delegato Roberto Sergio in consiglio di amministrazione. I consiglieri Davide Di Pietro e Francesca Bria hanno chiesto chiarimenti su quanto avvenuto. L'istruttoria è stata aperta e le relazioni delle parti in causa sono state inviate. Corsini sostiene di aver dato il via libera alla partecipazione a titolo gratuito dello scrittore, che però, a quanto pare, l'aveva concordata a titolo oneroso, decidendo quindi di non partecipare. Bortone afferma di non aver ricevuto spiegazioni convincenti sulla sua esclusione. Ora si dovranno accertare le responsabilità dei singoli, ma la posizione di Corsini non appare più così salda e non a caso si intensificano le voci secondo cui la Lega vorrebbe al suo posto Angela Mariella, quando si faranno i giochi per il rinnovo del cda.

    Ieri sono sono state pubblicate le candidature per i quattro membri che dovranno eleggere Camera e Senato. Ci sarebbero i tempi tecnici per l'elezione prima delle europee, ma è possibile che si vada oltre quella data. I giochi sono ancora aperti: Fratelli d'Italia, che potrà contare su Giampaolo Rossi come futuro Ad, dovrebbe poi scegliere una donna come consigliere (tra i candidati ci nomi vicini alla premier, come Federica Frangi o Valeria Falcone, oltre a Simonetta Bartolini, Ida Nicotra, Stella Mele). Forza Italia punta su Simona Agnes per la presidenza. La Lega su Antonio Marano o Alessandro Casarin. Il Pd deve ancora fare una valutazione, anche perché l'intenzione sarebbe quella di concentrarsi sulla battaglia per la riforma della governance in linea con il Media Freedom Act. Nella lista ci sono nomi ritenuti validi, come Roberto Natale, Antonio Di Bella o Nino Rizzo Nervo, ma la scelta su come comportarsi al momento del voto in Parlamento deve essere ancora presa. M5s dovrebbe confermare Alessandro Di Majo.

    Il 20 maggio si voterà anche per il rappresentante dei dipendenti: in corsa per la conferma Davide Di Pietro dell'associazione Indignerai, Pietro Muratori di Fistel Cisl e Alessandra Clementini della Cgil. 

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