La coccarda tricolore appuntata sul doppio petto nero. I bottoni dorati, così come i pendenti a forma di foglia. Giorgia Meloni celebra la sua prima Festa della Repubblica da presidente del Consiglio. Sotto il sole di Roma, alterna lo stile solenne delle celebrazioni ufficiali a quello informale, a cui sceglie di non rinunciare. Soprattutto in un giorno così. Quando i cittadini affollano il cuore della Capitale per commemorare il 2 giugno insieme alle più alte cariche dello Stato. E la premier raccoglie incitamenti e applausi, fin dal primo istante. Quando scende dall'auto in piazza Venezia, arriva già il primo battimano dalla folla assiepata dietro le transenne. Un benvenuto che stampa sul volto della premier quel sorriso che la accompagnerà per tutta la cerimonia. Sorriso che ritrova nei suoi colleghi di partito, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro della Difesa Guido Crosetto. Che indossano tutti la stessa coccarda. Si scambiano saluti e battute ai piedi dell'Altare della Patria, poco prima che squillino le trombe per il saluto d'onore al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poi, la premier, stretta tra i fondatori di Fratelli d'Italia, sale le scale verso la tomba del Milite Ignoto. É il momento più solenne. Sciolte le righe, il debutto ai Fori Imperiali. E comincia con una dichiarazione davanti alle telecamere. La premier risponde senza esitazioni. Poi tira dritto. Lascia cadere gli occhiali da sole sulla maglia bianca che indossa sotto il tailleur. Saluta il pubblico sulle tribune. Che la accoglie con un: "daje Giorgia". La passeggiata procede a strappi, con almeno un paio di soste obbligate dai cronisti che la incalzano. Così fino all'area ristoro allestita dal ministero della Difesa. Qui, tira il fiato. Beve un caffè con La Russa. Quindi, si prende la scena. Torna a camminare sui Fori per raggiungere la tribuna delle autorità. Partono gli applausi. Lei allarga le braccia ed esclama: "chi l'avrebbe mai detto". Sulla tribuna, si ferma a chiacchierare con qualche ministro. E, quando cominciano a sfilare i militari, osserva. Seria. Al termine della parata, bisogna di nuovo attraversare il viale. E qui Meloni viene accompagnata da una folla di simpatizzanti. I più coraggiosi si intrufolano tra gli uomini della scorta per chiedere un selfie. La premier non si sottrae. Sembra divertita. É quasi il momento di tornare in macchina. Non senza aver prima bevuto un ultimo caffè col presidente del Senato e con i vertici militari.
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