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Manovra, reddito ancora nel mirino, il Pos scende a 30 euro

Manovra, reddito ancora nel mirino, il Pos scende a 30 euro

Nuovo vertice di maggioranza con la presidente del Consiglio

15 dicembre 2022, 11:47

Redazione ANSA

ANSACheck

Il ministro Giorgetti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Giorgetti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il ministro Giorgetti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si terrà domani, secondo quanto sui apprende da fonti parlamentari, un nuovo vertice di maggioranza con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

La caccia alle risorse, col reddito di cittadinanza sempre nel mirino, e i tempi strettissimi di esame complicano la partita della manovra. Con le opposizioni, per di più, sul piede di guerra per una proposta, che spunta fuori sacco dal ministero della Giustizia, e riguardante una moratoria su alcuni reati fiscali. E' il viceministro Francesco Paolo Sisto a parlare della possibilità che nella pace fiscale venga inserita anche la previsione per cui chi salda il conto con il fisco possa vedere estinti i "reati formali" come l'omessa dichiarazione.

Il tutto pagando una sanzione e senza che vi sia la possibilità di includere le frodi. Un'ipotesi che - nella sostanza e nei modi - fa però andare su tutte le furie l'opposizione che in commissione Bilancio alla Camera va all'attacco: "il governo vuole un colpo di spugna sui reati tributari? Chiariscano", dicono da M5s. Il sottosegretario Federico Freni prova a gettare acqua sul fuoco invitando a discutere dei "testi depositati" piuttosto che delle dichiarazioni. "Sisto è un viceministro - replica il Dem Ubaldo Pagano - e se quello che dice vale zero allora valgono zero anche gli accordi fatti finora in commissione". Di fatto, comunque, si tratta di un nuovo strappo nel già fragile filo di dialogo tra maggioranza e opposizione. Durante la giornata si susseguono varie riunioni a margine della commissione.

E la maggioranza, dopo aver asciugato i propri, propone all'opposizione di ridurre ulteriormente i complessivi emendamenti a 200 super-segnalati. M5s e Terzo Polo indicano i propri mentre Pd e Avs fanno sapere di voler prima avere le risposte del governo sui temi centrali della legge di bilancio rifiutandosi di spalmare il tesoretto del Parlamento (400 milioni, dei quali 150 sarebbero stati offerti alle opposizioni) su tante micro-misure. Intanto il reddito di cittadinanza torna nel mirino della maggioranza. E' lo stesso relatore della manovra, Roberto Pella, a parlare della possibilità di una riduzione a 7 mesi del Reddito, il che consentirebbe di liberare altri 200 milioni da aggiungere alla dote per le modifiche. La ministra Marina Calderone difende la misura: "non si lavora a nessuna stretta sul reddito", puntualizza.

Ma diversi emendamenti segnalati come prioritari dalla maggioranza vertono su questo punto: c'è quello della Lega che blocca il reddito agli under29 che non facciano corsi di formazione, la proposta del Terzo Polo di cancellare il beneficio per gli under40 senza figli. Ma resiste anche la richiesta di Noi Moderati di introdurre un bonus alle imprese che assumono dopo 6 mesi i percettori del reddito e quella targata FdI che chiede che la parte relativa all'affitto del reddito vada ai proprietari. E il botta e risposta su questo fronte è in ogni caso un termometro delle fibrillazioni interne alla maggioranza sulla legge di bilancio. I tempi, del resto, sono strettissimi e tanti i dossier aperti. La stessa premier sottolinea la necessità che il Parlamento "si muova con rapidità pur nel rispetto delle sue prerogative che io ho sempre difeso". Tempi che, però, sono legati a filo doppio con quelli del governo impegnato a mettere a punto 6-7 emendamenti che dovrebbero arrivare in commissione domani sera e sciogliere gli ultimi nodi. Tra questi anche quello del superbonus con la proroga per la presentazione della Cilas, che alla fine dovrebbe entrare in manovra.

Sembra - poi - destinata a scendere a 30 euro la soglia oltre la quale scatta la multa se si rifiuta di far utilizzare ai clienti il Pos. "E' un'ipotesi allo studio", sottolinea Pella. Sarebbe sempre più probabile, inoltre, l'inserimento in manovra della misura, avanzata in primis dalla Cisl, di allentamento della stretta sulle rivalutazioni delle pensioni alzando la soglia degli assegni indicizzati al 100% da 4 a 5 volte il minimo. Quasi scontato, ormai, anche il sì all'innalzamento delle pensioni minime, fortemente voluto da Fi, a 600 euro per gli over75. Tra le nuove misure che potrebbero entrare, infine, un fondo per abbattere gli affitti per gli studenti fuori sede con famiglie con Isee non superiore a 20mila euro. E, sempre sul fronte famiglia, l'adeguamento dell'assegno unico all'inflazione.

Relatore, 'salva sport' si fa, ma senza scudo e in manovra
La norma sul pagamento dei contributi sospesi delle società sportive si farà, ma senza scudo penale e confluirà in manovra. Lo dice all'ANSA il relatore del dl aiuti quater Guido Quintino Liris (FdI) al termine della commissione Bilancio del Senato che torna a riunirsi domattina per iniziare il voto sugli emendamenti. "Per tutte le società sportive la parte previdenziale andrà pagata entro l'anno, mentre le imposte verranno rateizzate in 5 anni", spiega Liris, esprimendo "grande soddisfazione nella maggioranza perché si è arrivati ad una misura utile per tutto lo sport, garantendo la correttezza totale". La decisione, analoga a quella presa per la proroga del superbonus, si è resa necessaria per garantire il rispetto delle scadenze, visto che il decreto legge non sarà approvato prima di gennaio. Attualmente la scadenza per il pagamento dei contributi sospesi è fissata al 22 dicembre.

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