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Meloni al debutto in Ue, pressing su energia e migranti

Via libera dei 27 al price cap ma si tratta ancora sulla soglia

Un passo avanti verso la soluzione sul price cap. Uno scambio di vedute sui migranti vivace ma non ad altissima tensione. Il primo Consiglio europeo di Giorgia Meloni non ha tradito le attese su due dei suoi temi chiavi: quello energetico e quello migratorio. La presidente del Consiglio italiana è atterrata a Bruxelles ribadendo la posizione espressa dall'Italia finora: la necessità che l'Europa, sulla crisi energetica, risponda ai bisogni di cittadini e imprese e che, allo stesso tempo, non lasci i Paesi del Mediterraneo ad affrontare in solitudine il nuovo aumento dei flussi. E fonti europee hanno osservato come, sulla migrazione, l'intervento del presidente del Consiglio sia stato in linea con quelli di Mario Draghi in Europa, puntando su responsabilità e solidarietà.

La premier "Giorgia Meloni accoglie con grande soddisfazione l'accordo raggiunto con l'approvazione attraverso procedura scritta del pacchetto riguardante la tassazione minima delle multinazionali, l'assistenza macro-finanziaria all'Ucraina con garanzia sul bilancio Ue, e l'approvazione del Pnrr ungherese". E' quanto rende noto in serata Palazzo Chigi. "Ritengo che sia un grande successo essere riusciti a sciogliere un nodo politico così importante. Ho avuto interlocuzioni fruttuose con i premier di Polonia e Repubblica Ceca - ha sottolineato Meloni -, un incontro decisivo che di fatto ha sbloccato la situazione".

La presidente del Consiglio nel corso dei suoi interventi al Consiglio europeo sul tema dell'energia ha sottolineato "la necessità di trovare una soluzione riguardo al meccanismo di riduzione del prezzo del gas". Il tempo perso nel trovare un'intesa sul meccanismo di riduzione del prezzo - ha sottolineato Meloni - è in realtà in contraddizione rispetto alla discussione sulla competitività dell'industria europea nei confronti degli altri concorrenti globali. Nel corso del summit dei leader Ue, Giorgia Meloni, a quanto si apprende, ha evidenziato la necessità di rispondere tempestivamente ai bisogni crescenti di famiglie e imprese. L'intervento di Meloni ha avuto luogo nel round di dibattito dedicato ai dossier economici ed energetici.

E proprio sul prezzo del gas, al termine del Consiglio Ue, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha detto di essere "fiduciosa che il prossimo lunedì il Consiglio raggiungerà un accordo sul meccanismo di correzione dei prezzi del gas".

Arrivando al Consiglio Europea la premier Meloni aveva detto che "l'Unione Europea dice che abbiamo fatto una manovra molto seria, siamo fra quelli che hanno avuto il giudizio migliore e questo richiede al Parlamento di muoversi con rapidità, pur nelle rispetto delle sue prerogative che io ho sempre difeso".

Parlando del tema immigrazione, la presidente del Consiglio ha detto che questo governo sta "proiettando l'Italia sulla sua dimensione Mediterranea, sul rapporto col Nordafrica, con i paesi del Mediterraneo" importante "nel contesto nel quale ci troviamo sia in termini di cooperazione energetica e ovviamente per tutto quello che riguarda la vicenda migratoria, che pure come sapete chiediamo di affrontare su un piano strutturale". Ci "sono sicuramente molto le tematiche e faremo la nostra parte". 

A proposito invece del cosiddetto Qatargate, secondo la premier "lo scenario è preoccupante, le notizie che escono raccontano qualcosa che non avremmo mai immaginato e di fronte a questo tipo di cose ci deve essere una reazione, serve che si vada fino in fondo, senza fare sconti, perché ne va della credibilità dell'Ue e delle nostre nazioni: noi chiederemo che sia fatta piena luce su quello che sta accadendo". Per Giorgia Meloni, la vicenda ha "contorni abbastanza devastanti", e "in questi casi - ha aggiunto - credo che conti molto la reazione e la reazione deve essere ferma e decisa".

"Siamo molto soddisfatti, siamo riusciti a raggiungere decisioni e abbiamo mostrato l'unità europea. Iniziando dall'Ucraina: con i 18 miliardi di aiuti mostriamo che l'Ue rispetta i suoi impegni", ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine del Consiglio Europeo. "Affrontiamo un aumento degli arrivi e quindi al prossimo Consiglio - ha poi piegato - ci sarà un dibattito approfondito su questo argomento. Al summit del 9-10 febbraio avremo un dibattito approfondito sull'argomento perché dobbiamo dare una direzione utile" a questo tema.

Sui migranti, il cancelliere tedesco Olaf Scholz pensa "che ora sia necessario che l'Unione Europea prenda una posizione comune". "Credo che sia positivo che ne abbiamo parlato oggi, è un problema che ovviamente riguarda tutti", ha detto, ricordando che la Germania ha già accolto 200mila rifugiati. "E' un compito che possiamo e dobbiamo gestire insieme, e la solidarietà e la cooperazione devono essere al centro".

"Vogliamo lavorare con l'amministrazione Biden per ottenere esenzioni specifiche alle imprese europee, vogliamo lo stesso trattamento di Canada e Messico", ha detto poi la presidente della Commissione Europea a proposito della legge americana sull'inflazione, che ha elementi discriminatori come i sussidi e gli sconti fiscali. "Per compensare a gennaio avanzeremo una proposta sugli aiuti di Stati, che dovranno essere più veloci e prevedibili, e dovranno tenere in conto le condizioni di competizione globale".

E il presidente francese Emmanuel Macron appoggia l'idea della Commissione europea per un fondo di sovranità comune. "Dobbiamo rispondere a Usa e Cina che sovvenzionano eccessivamente alcuni settori", ha detto Macron in conferenza stampa al termine del vertice Ue, evidenziando che "se due grandi superpotenze" come Washington e Pechino "sovvenzionano massivamente l'industria mentre l'Ue non fa nulla, alla fine in Europa resterà poco". Il presidente francese ha indicato che i leader hanno dato a Bruxelles "un chiaro mandato" per lavorare sulla risposta europea al pacchetto statunitense di sussidi verdi "entro il primo trimestre 2023".

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