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"Chiuso" il caso Lega, ma ancora tanti nodi alla ripresa

"Chiuso" il caso Lega, ma ancora tanti nodi alla ripresa

Dal green pass allo Ius soli, dal reddito fino all'Afghanistan

ROMA, 25 agosto 2021, 17:00

di Paola Lo Mele

ANSACheck

(archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

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(archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non c'è solo il caso Durigon. Alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, sono tanti i temi ad alta conflittualità politica che il Parlamento si troverà ad affrontare: dal green pass all'Afghanistan, dal reddito di cittadinanza al ddl Zan, fino allo Ius Soli.

Al calendario già pieno, dettato da un governo stretto tra l'emergenza Covid e le riforme essenziali al Recovery Plan, si sommerà il pressing dei partiti per portare a casa provvedimenti di bandiera o iniziative politiche.

Con il temuto risultato di un vero e proprio ingorgo nelle Camera. Partendo dal Pnrr, gli appuntamenti da non mancare di certo sono 23 riforme da chiudere entro il 31 dicembre per ottenere i fondi europei. E, ovviamente, la legge di Bilancio.

IL GOVERNO - Arginata (forse) la grana Durigon, con l'apertura del leader della Lega a valutare insieme a lui il futuro del sottosegretario all'Economia, resta l'annuncio di una mozione di sfiducia da parte di Giorgia Meloni al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. L'iniziativa di FdI potrebbe trasformarsi in un vero e proprio sgambetto per la Lega: la titolare del Viminale è ormai da tempo nel mirino del suo predecessore Matteo Salvini, ma sarà difficile che, dalla maggioranza, il suo partito voti contro un ministro del governo Draghi.

L'AFGHANISTAN - La crisi afghana sarà al centro del dibattito parlamentare il 7 settembre. L'informativa agli eletti del ministro degli Esteri Luigi Di Maio (e forse anche del titolare della Difesa Lorenzo Guerini), farà deflagrare un dibattito che già si prevede ricco di bordate. Giuseppe Conte, il leader del M5s (di cui anche Di Maio è portavoce) da giorni sottolinea l'importanza di un dialogo con i talebani per assicurare la protezione umanitaria di chi resta sul territorio; il centrodestra e Iv attaccano a testa bassa. Discussione accesa anche sui corridoi umanitari: chiesti a viva voce dal Pd, secondo FdI non sono la soluzione, mentre la Lega è pronta ad accogliere solo donne e bambini.

IL GREEN PASS - L'attività di Montecitorio rientrerà nel vivo mercoledì 1 settembre affrontando questo tema. Al centro della riunione della commissione Affari Sociali ci sarà la conversione in legge del decreto, che già preannuncia bollente. Come la riforma del processo penale era indigesta ai 5 stelle, così il green pass non piace a parte della Lega. Dopo il passaggio in commissione, il provvedimento lunedì 6 è atteso nell'Aula della Camera, prima di essere inviato al Senato per il passaggio finale (tra deputati e senatori leghisti i contrari si stimano tra i dieci e i trenta).

IL DDL ZAN - Dopo il via libera della Camera, è stallo in Senato. Il Pd, il M5s e LeU vorrebbero approvarlo in Aula così com'è, inchiodando le varie forze politiche alle proprie responsabilità. Il centrodestra punta modificarlo in tre punti: identità di genere, libertà di espressione e gender nelle scuole. Iv perora l'istanza di un'intesa tra destra e sinistra. Salvo colpi di scena, il rischio di franchi tiratori nel voto segreto è dietro l'angolo. Il provvedimento viene braccato anche da oltre mille emendamenti.

LO IUS SOLI - Tornata d'attualità dopo le Olimpiadi, la battaglia per garantire la cittadinanza a chi è nato in Italia è stata rilanciata dal Pd che potrebbe farne la sua nuova bandiera. Oltre agli arci-noti 'no' della Lega e di FdI, qualche dubbio serpeggia anche fra i 5 Stelle, più orientati sullo ius culturae (la cittadinanza ai figli di stranieri che concludono un percorso di studi in Italia). Non mancano gli scettici nemmeno tra i dem ma la sfida del Nazareno è sul tavolo: "Ci sono tutte le condizioni perché in Parlamento si possa coagulare una maggioranza", ha assicurato il dem Enrico Borghi.

IL REDDITO DI CITTADINANZA - Nel mirino del centrodestra e di Italia Viva, la misura bandiera del Movimento 5 stelle è entrata nel mirino dei suoi detrattori. Matteo Salvini ha annunciato - tra il serio e il faceto - la nascita di una maggioranza parlamentare per metter mano al Rdc. Matteo Renzi ha prospettato un referendum per abolire il sussidio. Giuseppe Conte, aperto su delle migliorie, non ha alcuna intenzione di rinunciarvi.

Da non sottovalutare, infine, anche i temi sul FINE VITA (che proprio oggi raccoglie fuori dal Parlamento 750 mila firme per il referendum promosso dall'Associazione Coscioni), il FAMILY ACT fortemente voluto da Iv, il GENDER PAY GAP 'targato Pd' e l'EQUO COMPENSO spinto da Fdi, oltre, infine, la SICUREZZA SUL LAVORO.
   

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