La microplastica inquina i
sedimenti dei fondali marini anche a 2000 metri di profondità. A
scoprirlo i ricercatori dell'ente nazionale australiano di
ricerca Csiro che che l'hanno rilevata nel Great Australian
Bight, la Grande Baia che delimita al sud gli stati del South
Australia e del Western Australia. Gli studiosi ne hanno trovato
i frammenti mentre analizzavano campioni prelevati a centinaia
di chilometri dalla costa in uno degli ambienti marini più
preziosi per la biodiversità e più isolati d'Australia. Secondo
ambientalisti e scienziati, il rinvenimento dovrebbe servire da
campanello d'allarme ai governi e alle grandi compagnie per
ridurre l'uso della plastica e per "legiferare e incentivare" in
modo da affrontare il sempre più grave problema della plastica
negli oceani. Per Denise Hardesty la scoperta "rivela quanto
onnipresente sia la plastica nel nostro ambiente. Dovunque ormai
gli organismi, anche in queste aree più isolate, vi entrano in
contatto".
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