"I prezzi dell'energia resteranno alti e volatili per questa stagione invernale, resteranno alti e volatili più a lungo di quanto anticipato, e poi si stabilizzeranno ad un livello più alto della media storica". Lo ha detto Kadri Simson, commissaria all'energia Ue, nel corso di un'audizione alla commissione industria del Parlamento europeo.
"Lo scorso dicembre - ha aggiunto - i prezzi nel mercato energetico hanno toccato il picco storico, poi vi è stata una correzione, ma i prezzi restano alti a causa anche delle tensioni geopolitiche: circa la metà dell'inflazione è causati dall'aumento dei valori dell'energia".
"I depositi di gas della Gazprom in Europa sono pieni al 16% e vi sono dei trend peculiari rispetto alle forniture di metano dei gasdotti che collegano l'Ue alla Russia attraverso la Polonia e l'Ucraina, dato che sono pieni al 50% rispetto alla media degli scorsi anni", ha osservato Simson. "La crisi ci ha dato la misura della resilienza del sistema europeo, con le forniture di GNL che hanno in parte compensato la riduzione di gas proveniente dai gasdotti russi".
L'Opec+, l'alleanza di 23 nazioni produttrici di petrolio guidata da Arabia Saudita e Russia, ha riconfermato per marzo il graduale aumento della produzione di 400.000 barili al giorno. Lo comunica l'Opec nella nota diffusa sul sito, al termine della riunione in cui si è deciso di mantenere inalterato il piano che prevede modesti aumenti dell'output, nonostante le quotazioni del greggio abbiano raggiunto i massimi da sette anni. la decisione ha spinto le quotazioni del greggio Wti sopra gli 89 dollari al barile e il Brent sopra quota 90 dollari. L' Organizzazione dei maggiori Paesi produttori "riconferma il piano di adeguamento della produzione e il meccanismo di adeguamento della produzione mensile" si legge nel comunicato finale, e "la decisione di adeguare al rialzo la produzione complessiva mensile di 0,4 mb/g per il mese di marzo 2022". La prossima riunione è in programma il 2 marzo.
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