Gli sherpa dei Paesi del G20 hanno raggiunto "a notte fonda" un accordo sul linguaggio da usare, "sul modello del G20 Bali di novembre 2022, ma un po' più annacquato", per descrivere la situazione legata alla guerra della Russia contro l'Ucraina: pur se in attesa del via libera formale dei leader, il testo concordato spiana la strada al comunicato finale.
"Il testo di compromesso redatto e proposto da Indonesia, India, Brasile e Sudafrica per superare lo stallo ha avuto il via libera da G7 e Cina, lasciando la Russia in posizione solitaria e nella situazione di dover accettare", hanno spiegato all'ANSA più fonti.
Nella dichiarazione finale del G20 di Bali dell'anno scorso fu usato il termine "guerra" contro il volere di Russia e Cina, con la "condanna" da parte della "maggioranza dei membri": a New Delhi si cerca un'intesa a 20, in alternativa a una '19+1' o almeno a una '18+2' che, in questi casi, sarebbe un passo indietro rispetto al consenso a 20 di un anno fa. Gli sherpa del G20, chiudendo un estenuante negoziato, hanno elaborato un linguaggio di compromesso sull'invasione russa dell'Ucraina, superando le differenze tra Mosca e il resto del gruppo che avevano minacciato di spegnere le speranze di avere domani un comunicato congiunto, alla fine del vertice. La formulazione "è sostanzialmente simile a quella concordata al vertice dello scorso anno a Bali", in Indonesia, secondo le stesse fonti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA