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Pacifico:vertice paesi insulari per drastici tagli emissioni

Pacifico:vertice paesi insulari per drastici tagli emissioni

Chiede azione globale urgente. Competizione strategica Usa-Cina

SYDNEY, 15 luglio 2022, 10:02

Redazione ANSA

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(ANSA) - SYDNEY, 15 LUG -Le vulnerabili nazioni insulari del Pacifico, riunite dall'11 al 14 luglio nel vertice chiave Pacific Islands Forum a Suva nelle Salomone insieme con Australia e Nuova Zelanda, hanno chiesto nel documento finale "un'azione globale urgente, immediata, verso il cambiamento climatico, per prevenire "scenari estremi" che vedrebbero i loro paesi - alcuni appena sopra il livello del mare - restare sommersi o resi inabitabili da sempre più violente tempeste.
    Al vertice, il primo tenuto di persona dal 2019 a causa della pandemia, erano presenti oltre all'ospitante primo ministro delle Figi, Frank Bainimarama, i capi di governo di Papua Nuova Guinea, Isole Salomone, Samoa, Vanuatu, Tonga, Stati Federati di Micronesia, Niue e Palau, oltre ai primi ministri d'Australia, Anthony Albanese, e della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern. "I leader dichiarano che il Pacifico ha di fronte un'emergenza climatica", dichiara il comunicato, che "esorta i leader mondiali, specialmente dei paesi che producono più emissioni, a riconoscere il cambiamento climatico come la singola minaccia al pianeta" e a conseguire emissioni nette zero entro il 2050.
    E' stato inoltre concordato un documento congiunto di 'strategia 2050' per progredire con il regionalismo nel Pacifico per i prossimi tre decenni, con azione accelerata e drastica per ridurre le emissioni e rafforzare la resilienza. E' stato bene accolto il più ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni adottato dal nuovo governo laburista di Canberra, del 43% entro il 2030, che secondo il primo ministro Anthony Albanese rafforza il nuovo piano strategico regionale inteso a preservare l'unità nel Pacifico, in vista della crescente competizione strategica nella regione fra Usa e Cina.
    Il vertice è stato in effetti offuscato da divisioni interne legate alla vicinanza dei paesi membri all'Occidente oppure alla Cina, in una regione attraversata da importanti rotte di navigazione, che ne fanno un crogiolo di rivalità tra Usa con i suoi alleati, e una Cina sempre più intenta a estendere il proprio dominio.
   

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