Per il presidente del
Cile Gabriel Boric la decisione del Senato di destituire i due
giudici della Corte suprema Sergio Muñoz - coinvolto in un
presunto scandalo per traffico di influenze - e Ángela Vivanco
ha "effetti dannosi per la democrazia".
"Come capo dello Stato devo mettere in guardia sulle
conseguenze dell'abuso che può essere fatto delle istituzioni",
ha affermato. "L'utilizzo delle accuse costituzionali contro un
giudice come mezzo indiretto per perseguire le sue sentenze
passate o per il modo di intendere la legge da parte di alcuni
di loro, costituisce un precedente molto pericoloso", ha
aggiunto, stigmatizzando la scelta della camera alta cilena di
"procedere con un'accusa costituzionale contro due giudici della
Corte suprema per fatti totalmente diversi in un unico voto". La
magistratura, ha aggiunto "deve essere esente da qualsiasi tipo
di influenza esterna, politica o economica che possa incidere
sull'indipendenza delle decisioni di ciascun giudice, che deve
svolgere la sua opera senza timore di vendette da parte delle
parti in causa".
In ultimo, Boric ha sottolineato la necessità di portare
avanti la riforma del sistema di nomina dei giudici promossa dal
governo per favorire la meritocrazia, evitare storture e
contrastare la sfiducia dei cittadini. La proposta era stata
annunciata dopo l'avvio dell'inchiesta contro diversi membri
dell'Alta corte sospettati di traffico di influenze in
complicità con il noto avvocato Luis Hermosilla.
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