Sei pazienti brasiliani
hanno contratto il virus dell'Hiv a seguito del trapianto di un
organo contaminato. Lo ha rivelato radio BandNews Fm secondo cui
gli organi prima di essere inviati alle sale operatorie degli
ospedali pubblici del Servizio sanitario statale (Ses) erano
stati sottoposti ad analisi presso un laboratorio convenzionato
che aveva ottenuto l'appalto a dicembre dello scorso anno,
vincendo una gara del valore di 1,8 milioni di euro (11 milioni
di real).
Il caso è stato scoperto quando un paziente che aveva
ricevuto un cuore ha iniziato a sentirsi male 9 mesi dopo
l'intervento. A seguito di una serie di esami è arrivata la
diagnosi di sieropositività. Le autorità del Ses hanno a quel
punto ripercorso l'intero processo di trapianto e hanno scoperto
che almeno 2 donatori di organi erano positivi all'Hiv, ma lo
screening dei loro organi, effettuato da il laboratorio privato
convenzionato, non aveva rilevato il virus e li aveva inviati al
trapianto.
In un comunicato la segretaria di stato alla Salute Cláudia
Mello ha evidenziato che si tratta di "una situazione senza
precedenti per il servizio trapianti che a Rio ha sempre svolto
un ottimo lavoro e ha salvato la vita a più di 16mila persone
dal 2006 ad oggi".
Il laboratorio è stato sospeso dal servizio e chiuso come
misura precauzionale. Dal 13 settembre tutte le verifiche sulle
donazioni sono state affidate al servizio pubblico. Le autorità
stanno effettuando uno screening con la rivalutazione di tutti i
campioni di sangue dei donatori conservati passati per il
laboratorio incriminato.
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