Giunto al quarto giorno consecutivo
lo sciopero dei camionisti in Colombia ha già causato la
paralisi economica del Paese. Il blocco della circolazione è
pressoché totale sulle principali arterie viarie colombiane con
il transito interrotto soprattutto intorno alle città di Bogotá,
Cali, Medellín, Barranquilla. In tutto sono 153 comuni di 21
dipartimenti subiscono le conseguenze delle mobilitazioni
organizzate dai camionisti per chidere al governo di rivedere i
previsti aumenti dei carburanti.
E mentre a Bluradio il presidente dell'Associazione nazionale
del commercio estero (Analdex) Javier Díaz parla di almeno 300
milioni di dollari al giorno di danni per l'economia, il vertice
della Federazione del commercio (Fenalco) Jaime Cabal ha chiesto
l'apertura di corridoi umanitari per permettere il passaggio di
beni essenziali come cibo e medicinali.
Nelle città inizia a mancare tutto mentre lungo le strade i
camion sono fermi con migliaia di tonnellate di cibo che in
molti casi inizia a decomporsi. Centinaia di animali sono già
morti a causa delle condizioni meteorologiche avverse e delle
alte temperature all'interno dei veicoli.
Di fronte alla carenza di cibo e carburante i prezzi degli
alimenti sono saliti anche del 40% tanto che il presidente della
Società degli Agricoltori della Colombia (San) parla del rischio
di una crisi di sicurezza alimentare".
Intanto continuano i negoziati al tavolo permanete convocato dal
governo per cercare un accordo con i sindacati di categoria sul
piede di guerra.
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