L'arcivescovo di Buenos
Aires, Jorge García Cuerva, è tornato a puntare il dito contro
il governo del presidente ultraliberista Javier Milei,
accusandolo implicitamente di non avere "il termometro sociale
per sapere come vive la gente comune" in Argentina. "Signore
Gesù, tanti argentini stanno facendo uno sforzo enorme, uno
sforzo commovente, uno sforzo pieno di speranza. Non permettere
che vengano attaccati da interessi meschini, dalla voracità del
potere per il potere, da comportamenti riprovevoli...Non
ipotechiamo il futuro", ha detto Cuerva durante il tradizionale
Te Deum celebrato nella Cattedrale della capitale, in occasione
del Giorno dell'indipendenza, proprio davanti al capo dello
Stato e a molti suoi ministri.
"Abbiamo già fatto troppe cose sbagliate in passato di cui
nessuno si assume la responsabilità, anche se il risultato è che
in Argentina sei bambini su dieci sono poveri, bambini affamati
che raccolgono i rifiuti, bambini che non vanno a scuola o con
un'istruzione troppo elementare, incapaci di leggere o
interpretare un testo", ha aggiunto l'arcivescovo, considerato
molto vicino a Papa Francesco e che già in altre occasioni aveva
criticato Milei.
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