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Mistero Prigozhin. Lukashenko, 'è tornato in Russia'

Mistero Prigozhin. Lukashenko, 'è tornato in Russia'

Nella villa perquisita spuntano foto con parrucche e barbe finte

ROMA, 06 luglio 2023, 22:43

di Alberto Zanconato

ANSACheck

Alexander Lukashenko © ANSA/AFP

Alexander Lukashenko © ANSA/AFP
Alexander Lukashenko © ANSA/AFP

   E' a Minsk, a San Pietroburgo o a Mosca?  Dove sono le sue milizie, e contro chi potranno essere ancora impiegate? Ormai la vicenda di Yevgeny Prigozhin e della sua Wagner richiama alla memoria la definizione usata da Winston Churchill per l'Urss del 1939: un rebus avvolto in un mistero all'interno di un enigma. Una confusione forse alimentata ad arte. "Non è in Bielorussia, ma a San Pietroburgo, forse a Mosca", ha detto da Minsk il presidente Alexander Lukashenko, aggiungendo che se torneranno utili, il suo Paese si avvarrà dei servigi dei wagneriani. "Non abbiamo né la possibilità né la voglia di seguire i movimenti di Prigozhin", si è limitato a commentare il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

E anche la Casa Bianca ha detto di non avere idea di dove si trovi. E' difficile credere che il governo di Mosca non si preoccupi o non abbia i mezzi per sapere dov'è colui che ha cercato di organizzare un ammutinamento militare. Una ribellione fermata con la promessa dell'immunità per i miliziani della Wagner e un salvacondotto per raggiungere la Bielorussia. Ora tutto viene rimesso in discussione, compresa la posizione davanti alla giustizia di Prigozhin, che il presidente Vladimir Putin aveva detto essere sotto l'attento scrutinio degli investigatori per possibili illeciti finanziari. Su alcuni media e canali Telegram girano da giorni le voci che Prigozhin è in circolazione a San Pietroburgo e che il denaro e lingotti d'oro sequestrati gli sono stati restituiti. Ma il capo della Wagner è stato attaccato in altro modo, con le immagini fatte trapelare su alcuni media della perquisizione nella sua villa ad opera dei servizi di sicurezza. Una casa dal lusso sfrenato, come è lecito aspettarsi da un uomo ricco come Prigozhin, con tanto di elicottero parcheggiato fuori e completa di ambulatorio medico e una sala di preghiera con le tradizionali icone.

Ma a colpire sono una serie di particolari che sembrano fatti apposta per ridicolizzare la sua figura. E' il caso delle parrucche che Prigozhin avrebbe usato per camuffarsi, dei passaporti falsi o dei souvenir a forma di martello, a richiamare le accuse rivolte dagli oppositori alla Wagner di aver usato questo strumento per uccidere barbaramente i traditori. Su alcuni canali Telegram circolano anche improbabili fotografie che rappresenterebbero lo stesso capo della Wagner cammuffato con parrucche e barbe finte. "Non occorre essere un sostenitore di Prigozhin per capire che si tratta di una bufala" per distruggere la sua immagine, ha scritto il canale Telegram Grey Zone, vicino alla Wagner. La stessa fonte ha sostenuto che a Prigozhin non solo sono stati restituiti i soldi e i lingotti sequestrati, ma anche alcune armi mostrate nel video, mentre è stato appurato che una "polvere bianca" di cui si era parlato nei giorni scorsi si è rivelata essere "una finzione", e non droga, mentre i passaporti falsi erano stati forniti a Prigozhin dal servizio segreto militare. Cosa stia facendo e cosa farà Prigozhin non si sa.

Un giornalista di Current Time, la televisione di Radio Free Europe, ha riferito di avere appurato personalmente che gli arruolamenti continuano almeno in un centro, nella regione meridionale di Krasnodar. Ma le autorità russe hanno assicurato che i wagneriani non saranno più impiegati nel conflitto in Ucraina. Lukashenko ha detto che agli uomini di Prigozhin è stato offerto di essere ospitati presso ex basi militari costruite in epoca sovietica, ma nessuna decisione è stata presa. "Se ci sarà bisogno di utilizzarli, li impiegheremo immediatamente", ha aggiunto il presidente bielorusso, senza spiegare come. Lo stesso Lukashenko ha comunque voluto assicurare che "nessuno lancerà un attacco" all'Ucraina dal territorio bielorusso, anche se ha ribadito che entro la fine dell'anno verranno dispiegate nel suo Paese le armi nucleari tattiche russe. Testate che non hanno nulla a che vedere con il conflitto ucraino e che sarebbero impiegate solo nel caso di "un'aggressione della Nato contro la Bielorussia o la Russia", ha sottolineato Lukashenko. Quanto all'Ucraina, il presidente bielorusso è tornato a chiedere "negoziati senza precondizioni". "Ci sono molti segnali che in autunno la situazione cambierà e inizieremo a parlare al tavolo dei negoziati. Forse non a settembre, ma in autunno", ha osservato. Anche perché a suo parere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "ha finalmente capito che non vincerà questa guerra".

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