(di Franco Quintano e Dragan Petrovic) La Serbia guarda all'Italia con enorme interesse per il contributo che il nostro Paese può dare sia in termini di collaborazione economica e investimenti sia per l'importante appoggio al cammino europeo di Belgrado e per trovare una soluzione di compromesso all'intricata questione del Kosovo. E' quanto è emerso da un'intervista che il presidente Aleksandar Vucic ha concesso oggi all'ANSA in vista dei colloqui che avrà mercoledì a Belgrado con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La visita del premier italiano, ha detto Vucic, "è un grande onore e un evento di estrema importanza" per "la posizione dell'Italia in Europa e per tutto quello che succede attualmente nel Vecchio continente", dove il ruolo dell'Italia sarà a suo avviso "molto più dinamico". Anche per questo, ha osservato il presidente, l'Italia - uno dei grandi Paesi della Ue - "non deve lasciare l'iniziativa politica agli altri" stati dell'Unione, e non deve essere mera esecutrice di decisioni altrui. Vucic ha definito "saggia" la decisione del premier Conte di visitare la Serbia e i Balcani nonostante il periodo difficile attraversato dall'Unione europea, che accusa una certa stanchezza e scarso entusiasmo per un ulteriore allargamento. Per il presidente, gli attuali rapporti economici fra Italia e Serbia sono molto buoni, il nostro Paese è al secondo posto per valore dell'interscambio (superati i 4 miliardi di euro nel 2018), ma c'è ancora spazio per un ulteriore miglioramento e rafforzamento. E ciò può avvenire in particolare con il contributo delle Piccole e medie imprese (Pmi), nelle quali l'Italia ha un'enorme esperienza e che anche per la Serbia e il suo sistema economico sono "estremamente importanti". Grazie alla produzione delle Pmi italiane in Serbia, ha osservato infatti Vucic, è possibile esportare più facilmente sui mercati terzi, considerando i rapporti speciali e privilegiati che la Serbia ha con Paesi grandi e importanti quali Russia, Cina, Turchia. Inoltre, ha aggiunto, la presenza di aziende medio-piccole aiuta a sviluppare meglio in Serbia un autentico spirito imprenditoriale e un nuovo modello di business. "Qui vogliamo imparare dagli italiani come lavorano le imprese medie e piccole, che ho visto nel nord Italia, aziende spesso familiari con alto tasso produttivo e l'utilizzo di alta tecnologia. La stessa cosa serve qui da noi". "Sono sicuro - ha affermato il presidente - che l'Italia può avere un ruolo chiave e decisivo nell'appoggio al cammino europeo della Serbia, e credo che ciò sia importante per il futuro dell'Europa, se si vuole una chiara e solida stabilità nel nostro continente". Ecco perché, ha aggiunto, a Belgrado si guarda con tanta speranza non solo alla visita del premier Conte: "Anche per il futuro ci spettiamo visite più frequenti e colloqui strategici con i nostri amici italiani".
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