Uno dei problemi che pesa sui bilanci
delle imprese è il crollo dei prezzi pagati alla produzione in
molti settori simbolo, a partire dal grano, aggravato dal
fenomeno delle pratiche sleali. La Coldiretti ricorda di essere
stata la prima e unica associazione a denunciare una
multinazionale, la Lactalis, perché aveva modificato
unilateralmente gli accordi e non aveva pagato il prezzo
pattuito agli allevatori. Dopo 5 mesi, l'Ispettorato del
Ministero ha sanzionato l'azienda francese dopo averne
riscontrato la condotta sleale in centinaia di casi. Un fatto
epocale per un'azione che gli agricoltori della Coldiretti
vogliono ora estendere a tutte le filiere.
E a minacciare la sovranità alimentare nazionale c'è anche
l'invasione di prodotti stranieri con le importazioni di cibo
aumentate del 60% nell'ultimo decennio, raggiungendo il valore
record di 65 miliardi di euro, secondo l'analisi Coldiretti su
dati Istat. Prodotti spesso provenienti da Paesi che non
rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale
e dei diritti degli lavoratori e che spesso vengono spacciati
per tricolori sfruttando il codice doganale che consente di
"italianizzarli" grazie a minime lavorazioni. Un fenomeno
drammatico contro la quale la Coldiretti ha portato 10mila
agricoltori alle frontiere del Brennero, lanciando una grande
mobilitazione per una proposta di legge europea di iniziativa
popolare sulla trasparenza di quanto si porta in tavola, con la
raccolta di un milione di firme. La campagna potrà essere
sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna
Amica e negli uffici Coldiretti e sarà promossa anche sui social
media con l'hashtag #nofakeinitaly.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA