Il partito liberale tedesco,
partner minoritario della coalizione di sinistra-centro del
cancelliere socialdemocratico (Spd) Olaf Scholz, ha difeso un
proprio documento in 12 punti con richieste di agevolazioni per
l'economia e restrizioni nel settore del welfare. Lo riferisce
l'agenzia Dpa che segnala critiche da parte della Spd.
Il segretario generale dei liberali, Bijan Djir-Sarai, ha
ricordato che "questa è una coalizione, non una fusione, e ci
sono partiti diversi insieme, che hanno anche visioni diverse".
Il documento è stato approvato dalla presidenza del partito e
sarà esaminato più approfonditamente nel prossimo congresso
della Fdp. Le proposte sono considerate essenziali per una
necessaria svolta economica e tra le misure proposte figurano
alleggerimenti fiscali, riduzione della burocrazia e
l'abolizione completa del "contributo di solidarietà"
(un'imposta addizionale che era stata introdotta in Germania per
finanziare la riunificazione del paese e altri oneri legati alla
politica estera e ormai abolita per gran parte dei
contribuenti).
Il partito chiede inoltre di non introdurre nuovi benefici
sociali per almeno tre anni, di imporre regole più severe per il
reddito di cittadinanza e di abolire la pensione anticipata a 63
anni.
Questi temi saranno oggetto di discussione nella coalizione
governativa ma da subito il capogruppo parlamentare Spd, Rolf
Muetzenich, ha descritto le richieste della Fdp come "reliquie
superate e non al passo coi tempi": Dal canto suo uno dei due
presidenti della Spd, Lars Klingbeil, ha avvertito che che "se
il Fdp crede che l'economia possa migliorare peggiorando la
situazione di artigiani, infermieri o insegnanti, allora si
sbaglia di grosso".
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