"Nel secondo trimestre, il Pil
italiano ha segnato una decisa accelerazione rispetto ai tre
mesi precedenti (+1,0%) a sintesi di un contributo positivo
della domanda interna (al lordo delle scorte) e di un apporto
negativo di quella estera", spiega l'Istat. A livello
settoriale, gli aumenti della produzione sono stati diffusi tra
l'industria e i servizi mentre si è registrata una flessione del
valore aggiunto nell'agricoltura, silvicoltura e pesca. La
crescita acquisita per il 2022 (che si otterrebbe in presenza di
una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri
dell'anno), è pari a 3,4%, un valore superiore alle recenti
stime di crescita per l'Italia diffuse recentemente dal Fondo
monetario internazionale (+3,0%).
La crescita dell'attività economica tra aprile e giugno si è
riflessa anche sul mercato del lavoro che a giugno ha registrato
un diffuso miglioramento, con un effetto di trascinamento
sull'intero secondo trimestre. L'Istat ricorda che l'aumento
dell'occupazione rispetto al mese precedente (+0,4%, pari a
+86mila unità), trainato dalla componente dei dipendenti
permanenti (+0,8%, +116mila unità), ha portato il tasso di
occupazione al valore massimo dal 1977 (60,1%) e si è
accompagnato a una riduzione sia della disoccupazione (-0,2%,
-4mila unità) sia degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%,
-91mila). Le prospettive per l'occupazione nei prossimi mesi
mostrano una sostanziale stabilizzazione con una più accentuata
dinamicità in alcuni comparti dei servizi, sottolinea l'Istituto
di statistica. A luglio infatti le attese sull'occupazione da
parte delle imprese mantengono ancora un orientamento
favorevole, "segnando un significativo miglioramento sia nelle
costruzioni sia nei servizi di mercato mentre tra le imprese
manifatturiere si segnala una stabilizzazione nel confronto con
la media del secondo trimestre".
L'inflazione invece continua a pesare sulle prospettive.
"Incertezza e cautela continuano a caratterizzare anche a luglio
le aspettative di consumatori e imprese circa l'evoluzione
dell'inflazione. La media delle attese di coloro che si
aspettano un incremento dei prezzi nei prossimi mesi è salita
leggermente (28,6 a luglio da 27,5 di giugno). Tra gli
imprenditori che producono beni destinati al consumo finale
prevalgono coloro che prevedono ribassi dei propri listini di
vendita", sottolinea l'Istat.
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