Dall'aprile del 2017, le imprese che
hanno superato il giudizio di legalità dall'Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato sono aumentate dell'80%,
toccando quota 6.210. Lo rende noto l'Agcm, che ha inserito il
rating di legalità nelle visure camerali.
"Una crescita diffusa - viene spiegato in una nota -
confermata dal fatto che, in nove regioni su 20, le imprese
certificate sono più che raddoppiate nel periodo considerato e
che la regione 'meno' dinamica, la Basilicata, è cresciuta del
42%".
Nel dettaglio: per la maggioranza si tratta di realtà del
nord (52,8%), rispetto al 19% del centro e al 27,9% del
mezzogiorno (sud e isole). Il 58% sono concentrate in cinque
regioni, in testa la Lombardia (14,9), seguita dall'Emilia
Romagna (13,1), dal Veneto (11,6), dal Lazio e dalla Puglia
(9,3). Oltre il 90% delle imprese in possesso del Rating di
legalità è una Pmi. Tra queste, due imprese su tre (66,1%) sono
una piccola impresa. Il 38% delle imprese opera nel settore
nell'industria manifatturiera e circa il 20% nel settore
dell'edilizia.
"Il rating di legalità - viene ricordato - è uno strumento
introdotto nel 2012 indicativo del rispetto della legalità da
parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in
generale, del grado di attenzione riposto nella corretta
gestione del proprio business. Il riconoscimento è rilasciato su
base volontaria".
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