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Cybersecurity: ToothPic, smartphone come impronta digitale

Cybersecurity: ToothPic, smartphone come impronta digitale

Startup parte da imperfezioni della fotocamera

TORINO, 22 luglio 2020, 17:51

Redazione ANSA

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Lo smartphone come impronta digitale unica da utilizzare in qualsiasi contesto in cui venga richiesta una autenticazione sicura: per accedere a conti bancari, alle risorse aziendali o a portali di e-commerce. L'idea è della startup ToothPic, che ha ottenuto la certificazione per il proprio software, rilasciata da Fido Alliance (Fast IDentity Online), associazione industriale senza scopo di lucro che promuove standard di autenticazione diversi dalla classica password. Obiettivo è rendere più sicuro il riconoscimento dell'utente in operazioni sensibili come accesso ai dati privati, acquisti, protezione e crittografia. La certificazione Fido rappresenta il nuovo standard di sicurezza, promosso in tutto il mondo da aziende come Facebook, Amazon e Google. Punto di partenza sono le imperfezioni della fotocamera di uno smartphone. La tecnologia di Toothpic permette di identificare questi difetti e di trasformarli in una vera e propria impronta digitale unica. Si tratta di una caratteristica che non può essere controllata dal produttore e, essendo legata alle proprietà fisiche imprevedibili del wafer di silicio del sensore, è impossibile produrre due smartphone con la stessa impronta digitale della fotocamera: di fatto, non può essere clonata. "La certificazione Fido riconosce che la nostra tecnologia può essere utilizzata dagli utenti in modo semplice e sicuro senza ricorrere a password combinate", spiega l'amministratore delegato Giulio Coluccia. Incubata presso l'I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, è stata fondata da 4 ricercatori e professori del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino inventori dei 4 brevetti alla base dei prodotti offerti dalla startup.

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