Lo smartphone come impronta
digitale unica da utilizzare in qualsiasi contesto in cui
venga richiesta una autenticazione sicura: per accedere a conti
bancari, alle risorse aziendali o a portali di e-commerce.
L'idea è della startup ToothPic, che ha ottenuto la
certificazione per il proprio software, rilasciata da Fido
Alliance (Fast IDentity Online), associazione industriale senza
scopo di lucro che promuove standard di autenticazione diversi
dalla classica password. Obiettivo è rendere più sicuro il
riconoscimento dell'utente in operazioni sensibili come accesso
ai dati privati, acquisti, protezione e crittografia. La
certificazione Fido rappresenta il nuovo standard di sicurezza,
promosso in tutto il mondo da aziende come Facebook, Amazon e
Google.
Punto di partenza sono le imperfezioni della fotocamera di
uno smartphone. La tecnologia di Toothpic permette di
identificare questi difetti e di trasformarli in una vera e
propria impronta digitale unica. Si tratta di una caratteristica
che non può essere controllata dal produttore e, essendo legata
alle proprietà fisiche imprevedibili del wafer di silicio del
sensore, è impossibile produrre due smartphone con la stessa
impronta digitale della fotocamera: di fatto, non può essere
clonata. "La certificazione Fido riconosce che la nostra
tecnologia può essere utilizzata dagli utenti in modo semplice e
sicuro senza ricorrere a password combinate", spiega
l'amministratore delegato Giulio Coluccia.
Incubata presso l'I3P, Incubatore di Imprese Innovative del
Politecnico di Torino, è stata fondata da 4 ricercatori e
professori del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni
del Politecnico di Torino inventori dei 4 brevetti alla base dei
prodotti offerti dalla startup.
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