"Il mercato globale è aperto e gli
scambi, pur in rallentamento, si mantengono poco al di sotto dei
massimi storici, ma è soggetto a persistenti squilibri e
asimmetrie e la governance multilaterale del commercio è
fortemente deteriorata", evidenzia il dg di Confindustria,
l'ambasciatore Raffaele Langella, in audizione di fronte alla
Commissione affari esteri e comunitari della Camera nell'ambito
dell'indagine conoscitiva sulle 'dinamiche del commercio
internazionale e l'interesse nazionale'.
"Sullo sfondo - rileva - l'ormai inestricabile intreccio di
interessi offensivi e difensivi in materia di sicurezza, energia
e primato digitale che si riversa sul commercio attraverso
misure protezionistiche che acuiscono l'incertezza rendono i
mercati e le scelte di investimento sempre meno intelligibili.
Si tratta - dice - di una preoccupazione immediata per l'Italia
e per l'Europa alla luce delle crescenti frizioni geopolitiche,
degli sviluppi nella produzione e nei consumi globali, della
distribuzione demografica ed economica globale e delle sfide
poste dalle transizioni energetica, ambientale e digitale.
La diplomazia d'affari è parte della soluzione, anche a livello
nazionale, tuttavia, come parte integrante di un blocco
geoeconomico che ha assunto da lungo tempo la competenza
esclusiva sulla politica commerciale, le risposte dipendono in
larga misura dall'unitarietà, dalla credibilità e
dall'assertività dell'Unione europea in ambito multilaterale".
Siamo di fronte ad uno scenario in cui "la crisi del Wto -
evidenzia Langella - è evidente, con blocchi e mancanza di
risoluzione delle controverse. E' tempo di riforme significative
per far fronte alle sfide attuali".
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