Credito d'imposta sugli affitti o
cedolare secca, 'voucher moda' per chi sostituisce nei negozi un
capo usato con uno nuovo e un'aliquota Iva agevolata del 10% sui
capi made in Italy e sostenibili. Sono alcune delle proposte di
Federazione Moda Italia-Confcommercio, al tavolo al ministero
delle Imprese e del made in Italy. Inoltre, mestieri come
l'addetto alle vendite e il sarto potrebbero essere ospitati
anche all'interno dei negozi.
"Ringrazio il ministro Adolfo Urso per l'importante segnale
di attenzione manifestato in questo secondo incontro del Tavolo
della Moda al settore moda fondamentale per la produzione del
PIL nazionale" afferma in una nota il presidente, Giulio
Felloni, ricordando che iI negozi di abbigliamento, calzature,
accessori, pelletterie, tessile casa ed articoli sportivi sono
la spina dorsale economica delle città, con 175.395 punti
vendita, 105.050 imprese attive e 301.494 lavoratori.
"Il Tavolo della Moda - prosegue Felloni - rappresenta
un'eccezionale occasione per valorizzare lo stretto legame tra
negozi di moda e territorio e consolidare l'azione di confronto
e dialogo con tutta la filiera soprattutto in momento in cui gli
operatori commerciali, dopo aver contribuito a calmierare i
rincari dei prezzi e l'inflazione, si trovano costretti a subire
forti rialzi di listino e budget prefissati con richieste di
ordini di merci non più facilmente sostenibili".
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