Montagne russe in Piazza Affari,
come nel resto d'Europa, dove il rialzo di una giornata che si
era preannunciata serena si è azzerato nel finale con il crollo
di Wall Street. Il clima di sfiducia generale per la minaccia
dell'inflazione ha prevalso sul sollievo per il rialzo dei tassi
Fed limitato allo 0,5%, lo 0,25% in meno delle stime più
pessimistiche. Il listino milanese ha chiuso così nel finale con
un calo dello 0,6%, annientando il rialzo di oltre l'1% segnato
nel corso della giornata, quando a dare la linea erano le
trimestrali. In ripresa gli scambi per 2,41 miliardi di euro di
controvalore, mentre è risalito fino a 199,5 punti il
differenziale tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo
dei titoli italiani balzato al 3,036% (+8,3 punti).
In luce Unicredit (+2,08%) dopo la trimestrale diffusa nella
vigilia a borsa chiusa da Moncler (-5,63%), congelata anche per
eccesso di ribasso, Enel (-2,24%) e Tim (-1,62%), quest'ultima
piuttosto volatile oggi. Analogo l'andamento di Stellantis, che
è salita fino a quasi il 4% dopo i conti, per chiudere poi con
un calo dello 0,72%. Non ha fatto bene ad Eni (-0,66%) e Saipem
(-1,14%) il rialzo del prezzo del greggio, salito fino olltre i
110 dollari al barile (Wti) e poi in ripego a 107,6 dollari nel
giorno in cui Opec+ ha deciso si aumentare la produzione di
432mila barili a partire da giugno. Pochi i rialzi, limitati a
Mediolanum (+1,16%), Mediobanca (+0,4%), su cui Francesco
Gaetano Caltagirone ha aumentato la presa al 5,49%. Contrastate
Cnh (+0,55%) e Iveco (-3,07%), congelata anche al ribasso. Giù
Pirelli (-2,8%) e Banco Bpm (-0,65%), nel giorno della
trimestrale, che Bper (-1,54) diffonderà lunedì prossimo e
Intesa (-0,03%) invece domani, insieme ad Mps (-2,37%). Segno
meno per Leonardo (-0,85%), Generali (-1,15%) e Italgas(-0,65%).
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