Si sono mosse in ordine sparso le
principali Borse di Asia e Pacifico, con gli indici poco variati
in attesa delle richieste settimanali di sussidi di
disoccupazione negli Usa. Un dato indicativo per comprendere
meglio l'orientamento della Fed in tema di acquisto di titoli.
Permane inoltre l'incertezza per i contagi da variante Delta del
coronavirus e la tensione sui prezzi della materie prime. Dal
greggio (Wti -0,36% a 68,34 dollari al barile), all'indomani
della conferma dell'Opec su un aumento di 400mila barili di
greggio al giorno da ottobre, ai metalli, ad eccezione dell'oro
(+0,04% a 1.814,3 dollari l'oncia), che si mantiene stabile.
Poco mosso il dollaro sull'euro e sullo yen, in calo invece
sulla sterlina.
In lieve rialzo Tokyo (+0,33%), deboli invece Taiwan
(-0,88%), Seul (-0,85%) e Sidney (-0,55%). Ancora aperte Hong
Kong (-0,08%), Shanghai (+0,61%), Mumbai (+0,51%) e Singapore
(-0,10%). Positivi i futures sull'Europa, contrastati invece
quelli sui listini Usa.
Deboli gli automobilistici Honda (-1,2%), Suzuki (-1,25%),
che si prepara a chiudere diversi impianti in Giappone per
carenza di componentistica a causa dei contagi che hanno fermato
le forniture. Scivolone di West Japan Railway (-13,36%), che ha
annunciato un aumento di capitale equivalente a 2,11 miliardi di
euro. Bene i produttori di semiconduttori Advantest (+2,07%) e
Tokyo Electron (+1,16%) a differenza dei bancari Nomura
(-0,61%), Mitsubishi Ufj (-1,07%) e Sumitomo Mitsui (-0,88%).
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