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Istat: con il lockdown stop all'attività per 2,1 milioni di imprese

Istat: con il lockdown stop all'attività per 2,1 milioni di imprese

Sono quasi la metà. 'A casa' 7,1 milioni di lavoratori

ROMA, 16 aprile 2020, 22:40

Redazione ANSA

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Un negozio chiuso a Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un negozio chiuso a Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un negozio chiuso a Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Le attività formalmente sospese riguardano 2,1 milioni di imprese (poco meno del 48 per cento del totale), che impiegano 7,1 milioni di addetti (di cui 4,8 milioni dipendenti)". Così l'Istat aggiornando i dati sugli effetti economici del lockdown, escludendo i settori come quelli del credito, della P.a e dell'agricoltura. "Tali imprese generano, sulla base dei dati riferiti al 2017, 1334 miliardi di euro di fatturato (il 41,4 per cento del livello complessivo) e 309 miliardi di valore aggiunto (il 39,5 per cento del totale)".

Con riferimento ai principali macro-settori economici, i provvedimenti di chiusura hanno riguardato in maniera più pervasiva l'industria: quasi i due terzi delle imprese industriali, che rappresentano il 46,8 per cento del fatturato e il 53,2 per cento del valore aggiunto del macro-settore, hanno dovuto sospendere la propria attività", sottolinea l'Istat. Nel terziario, invece, "l'incidenza delle imprese che operano in comparti la cui attività è interrotta è del 43,8 per cento, il 37,2 per cento in termini di fatturato e il 29,9 per cento in termini di valore aggiunto". La sospensione, si fa notare, "incide in misura maggiore nel comparto industriale anche dal punto di vista occupazionale: il 59,3 per cento degli addetti del settore afferiscono ad attività sospese, contro il 35,2 per cento riscontrato nei servizi". Inoltre, i settori al momento sospesi "rappresentano il 63,9 per cento delle esportazioni di beni e realizzano all'estero il 20,4 per cento del fatturato".

"La sospensione delle attività ha inciso in particolare modo nel Nord-est (dove il 50,1 per cento dell'occupazione afferisce ad attività sospese) e del Nord-ovest (43,3 per cento), mentre la quota è via via inferiore nel centro (41,3 per cento), nel Sud (41,1 per cento) e nelle Isole (33,6 per cento)". Lo rileva l'Istat nel report dove ha aggiornato i dati sugli effetti del lockdown.

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