(di Mariano del Preite)
BEN PASTOR, LA MORTE DELLE SIRENE,
(Mondadori, 512 pagine, euro 19,00, traduzione di Luigi
Sanvito).
L'incantevole costiera campana dell'epoca tardo imperiale
romana, tra 'Surrentum' e 'Salernum', fa da sfondo a una serie
di crimini dagli apparenti risvolti soprannaturali, e
soprattutto a una tragedia familiare che ricorda da vicino
quella dei fratelli Karamazov. Un padre padrone e tre figli
adulti vengono travolti da una mescolanza di lussuria, cupidigia
e rancore che sfocia nel parricidio. In questo scenario di luci
e ombre, tra le ammalianti atmosfere delle ville e la violenza
delle passioni e degli intrighi, si muove Elio Sparziano, lo
storico-investigatore creato da Ben Pastor, qui alla sua sesta
avventura.
Anno 306 dopo Cristo. L'Impero romano attraversa uno dei suoi
periodi più bui, e nel passaggio dalla Prima alla Seconda
Tetrarchia la lotta per la successione è a dir poco feroce. Roma
è ancora "Caput mundi", potente e temuta, ma si infittiscono i
segnali della decadenza, tra la pressione delle popolazioni
barbariche ai confini e la crisi economica e sociale interna.
Sparziano, inviato in missione speciale, si trova sulla penisola
sorrentina in attesa di incontrare Valerio Massenzio, il giovane
astro nascente della politica romana. Devoto alle antichità e ai
culti locali, approfitta della trasferta per interrogarsi sulla
vera natura delle Sirene, il cui canto è fin dai tempi di Ulisse
considerato funesto per i naviganti. Surrentum, città gioiosa e
ridente, lo accoglie con le sue lusinghe; eppure l'incarico di
Sparziano è foriero di pericoli mortali. Infatti il futuro
dell'Impero si gioca fra intrighi e colpi di scena,
coinvolgendolo in prima persona.
Intanto un ricco mercante del posto viene trovato assassinato
nella sua villa. Mentre cerca di districarsi tra sospetti,
moventi e false piste, Sparziano ha un incontro inaspettato che
rovescia le sorti della sua missione. Mosso come una pedina di
uno scacchiere più grande, l'ufficiale riceve un ordine che non
può rifiutare e che metterà a repentaglio la sua stessa vita,
mentre dal suo passato riemergono vecchie conoscenze e amori mai
dimenticati. Una storia in cui sete di ricchezza e di potere,
segreti di famiglia e intrighi politici sono le note di un canto
ammaliatore che, come quello delle sirene, conduce
inesorabilmente alla rovina. Ma alla fine Sparziano scoprirà che
persino le sirene possono essere sconfitte, proprio come
racconta il mito di Ulisse.
Come nel resto della sua produzione, Ben Pastor - docente
italoamericana di scienze sociali e autrice di due fortunate
serie di mystery storici - abbina una avvincente trama noir
all'accurata documentazione storica, ricostruendo con vividezza
l'epoca tardoimperiale. All'inizio di ogni capitolo, una
citazione dei Fratelli Karamazov testimonia la rilettura
'gialla' della tragedia di Dostoevskij, in un gioco letterario
di specchi. Maria Verbena Volpi Pastor, nata a Roma e poi
naturalizzata americana, oggi vive in Italia e si dedica, oltre
ai romanzi con Sparziano, alla serie dedicata a Martin Bora,
l'ufficiale-detective che si muove negli anni della seconda
guerra mondiale. La sua narrativa è definita per convenzione
'gialla', ma trascende i generi: 'queste' indagini servono anche
ad esplorare le zone d'ombra della storia e delle vicende umane
che la attraversano, in costante equilibrio tra declino e
grandezza. "Nel confine tra luce e buio - spiega la scrittrice -
scopro la bellezza più prontamente. Perché un mondo
completamente spiegato esercita ben poco fascino". Come darle
torto.
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