Una svastica a graffiare uno dei
televisori di servizio nel reparto dei macchinisti è apparsa
nella serata del 14 febbraio al teatro alla Scala. La svastica
non è quindi dove si trova il pubblico, ma nell'area tecnica.
Una "ignobile provocazione" l'ha definita il presidente
dell'Anpi di Milano Roberto Cenati, mentre in teatro c'è chi
ipotizza che si sia trattato del gesto di qualcuno contrario
all'obbligo di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro. Non
si tratta comunque dell'unico atto: nei volantini che invitavano
a rinnovare la tessera della sezione Anpi del teatro qualcuno ha
lasciato scritte offensive come 'traditori'. Provocazione
"ignorata" spiegano dall'Associazione partigiani, a cui ha fatto
seguito la svastica.
"Sul ballatoio del terzo piano al lato strada, un
televisore di servizio del reparto macchinisti del Teatro è
stato irrimediabilmente danneggiato dal disegno di una svastica
graffiato sullo schermo, presumibilmente nella serata del 14
febbraio, tra le ore 20 e mezzanotte" hanno spiegato in una nota
"un insulto al teatro in quanto luogo pubblico di cultura e allo
stesso tempo come luogo di lavoro, nonché a tutti i lavoratori e
le lavoratrici del teatro".
"E' un atto - ha aggiunto Cenati - che indigna profondamente
tutti noi e colpisce un valore fondamentale: quello della
cultura indispensabile come più volte sottolineato dal
Presidente Sergio Mattarella per sconfiggere la barbarie. Il
Teatro alla Scala ha sempre incarnato questo valore e ha sempre
saputo trasmettere nei momenti più difficili della storia del
nostro Paese un messaggio di fiducia e di speranza".
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