Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dante, sbagliato per secoli nome primo stampatore Divina Commedia

Dante, sbagliato per secoli nome primo stampatore Divina Commedia

A Foligno nel 1472. Giornalista, fuori strada per un aggettivo

PERUGIA, 03 giugno 2021, 11:15

Redazione ANSA

ANSACheck

Dante, sbagliato per secoli nome primo stampatore Divina Commedia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dante, sbagliato per secoli nome primo stampatore Divina Commedia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dante, sbagliato per secoli nome primo stampatore Divina Commedia - RIPRODUZIONE RISERVATA

PERUGIA - A lui, a Foligno, è stata dedicata una lapide e intitolata una strada, ma non fu "Evangelista Mei" ad affiancare il tipografo Giovanni Numeister, originario di Magonza, per la stampa della prima edizione al mondo della Divina Commedia, nella città umbra, l'11 aprile 1472. Si tratterebbe, invece, di Evangelista Angelini, nato e vissuto a Trevi nella seconda metà del Quindicesimo secolo, e per il quale ora un giornalista folignate chiede un "doveroso riconoscimento in termini toponomastici".
    A portare involontariamente fuori strada gli studiosi per circa 550 anni - afferma il giornalista, Roberto Testa - è stato proprio il tipografo tedesco, il quale nell'ultimo capoverso del colophon scrisse che insieme a lui aveva lavorato 'El fulginato Evangelista mei'".
    Per molti secoli, nessuno ha tenuto in condiderazione che quel "mei", scritto in minuscolo non fosse affatto il cognome dell'altro stampatore, ma un semplice aggettivo possessivo, con il quale il tipografo magontino aveva inteso dire "il mio", sottintendendo forse "amico".
    A mettere in dubbio che il misterioso stampatore si chiamasse Mei è stato per primo mons. Michele Faloci Pulignani verso la fine dell'800.
    A svelare la reale identitità del misterioso Evangelista, è stato il conte Tommaso Valenti, insigne storico e ricercatore trevano vissuo tra la seconda metà dell'800 e la prima metà del '900 . 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza