"La letteratura è un piacere come
il sesso, ma anche una forma di conoscenza come il sesso. Quando
qualcuno mi dice che non gli piace leggere mi viene da fargli le
condoglianze". Lo ha detto lo scrittore spagnolo Javier Cercas
che ha presentato al Circolo dei Lettori il suo nuovo libro 'Il
castello di Barbablù', terzo episodio della saga di Melchor
Marin dopo Terra Alta e Indipendenza. "Un quarto libro? Ci devo
pensare, è difficile ma non lo escludo" ha risposto Cercas.
"Questa trilogia - ha spiegato - nasce dalla voglia di
reinventarsi, di dire cose nuove, di trovare in me stesso uno
scrittore nuovo. La mia ambizione è quella di trovare tutte le
persone che ci sono dentro di me e tutti gli scrittori.
L'identità è una finzione". Cercas ha sottolineato che la sua
idea non era quella di scrivere un giallo: "Tutti i miei libri
in realtà sono gialli e tutti i libri che amo sono gialli. C'è
un enigma e qualcuno che lo vuole decifrare. Qualcuno pensa che
il giallo sia un genere minore, è un pregiudizio contro il quale
non si può lottare, ma chi pensa questo non sa cos'è la
letteratura".
Cercas, intervistato dal suo traduttore Bruno Arpaja, ha
osservato che "i libri salvano la vita. Non parlano di altro, ma
di noi. Protagonista della letteratura è il lettore. Senza il
lettore un libro è una lettera morta. Scrivere un romanzo è
formulare una domanda complessa nel modo più complesso possibile
e non rispondere in modo chiaro, ma in modo ambiguo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA