FEDERICO FALCONE, 'VITO TACCONE,
IL CAMOSCIO D'ABRUZZO' (RADICI EDIZIONI).
"In alcune zone d'Italia, come Genova, in Campania ed Emilia
Romagna è venerato come un dio, è quasi difficile capire che sia
abruzzese", così Federico Falcone, il giornalista scrittore nel
presentare il libro biografico "Vito Taccone, il camoscio
d'Abruzzo" di Radici Edizioni.
Il libro, sostenuto dall'assessorato allo Sport della Regione
Abruzzo, fa parte della collana "Vite" di Radici Edizioni,
giovane casa editrice abruzzese che ha l'obiettivo di
valorizzare le personalità del territorio. Il volume è stato
presentato alla Regione Abruzzo all'Aquila alla presenza di
numerose personalità di istituzioni sportive: Federciclismo,
Coni, Aquilotti.
Vito Taccone, ciclista professionista nato ad Avezzano è stato
protagonista di numerose vittorie e imprese nelle maggiori
competizioni ciclistiche dal Giro d'Italia (8 tappe vinte), di
Lombardia, varie classiche italiane e campionati internazionali.
Taccone, ricordato per la sua personalità spiccata da abruzzese
verace, è stato attivo nel mondo dello sport e della socialità
fino alla sua scomparsa nel 2007.
"Ho raccolto il calore delle testimonianze su Taccone, uomo e
sportivo, per aiutare a riscoprire un personaggio e uno sportivo
del nostro territorio. Un libro che racconta aneddoti divertenti
e mostra uno sport popolare che ha fatto la storia dell'Italia.
Sebbene fosse profondo oppositore del doping, quando è caduto
nella tentazione lo ha ammesso pubblicamente. Taccone ha dato
l'esempio di come al successo non si arrivi con le scorciatoie,
ma con il lavoro costante. Un grande messaggio per i più
giovani", conclude Falcone. "Con lui ho ho provato da giovane
l'orgoglio di essere abruzzese" ha detto Enzo Imbastaro,
presidente del Coni Abruzzo. "Quando Taccone partecipava come
ospite fisso al processo alla Tappa di Sergio Zavoli, era un
antesignano dell'informazione unita all'intrattenimento. Ha
saputo creare un personaggio". "Questo libro parla di noi, del
nostro sangue d'Abruzzo", ha detto Cristiano Taccone, figlio di
Vito. "Ci rappresenta. Deve essere letto da genitori e figli
insieme". "Chi non ha memoria, non ha futuro", ha detto Guido
Quintino Liris, assessore regionale allo Sport. "Supportare
questo progetto è stato doveroso. Il riconoscimento al grande
campione popolare in tutto il mondo. Vito Taccone siamo noi!" .
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