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La caccia, l'ultimo film di Bocci tra favola noir e thriller

La caccia, l'ultimo film di Bocci tra favola noir e thriller

In sala dall'11 maggio, protagonista Laura Chiatti

ROMA, 08 maggio 2023, 19:20

di Francesco Gallo

ANSACheck

La caccia, l 'ultimo film di Bocci favola noir e thriller - RIPRODUZIONE RISERVATA

La caccia, l 'ultimo film di Bocci favola noir e thriller - RIPRODUZIONE RISERVATA
La caccia, l 'ultimo film di Bocci favola noir e thriller - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra favola familiare, molto noir e film di genere, già fuori concorso al 40/o TFF - Torino Film Festival, nella sezione 'Favolacce', La caccia di Marco Bocci arriva ora in sala l'11 maggio distribuito da Medusa Film in circa 250 copie e presentato in anteprima il 10 maggio al Riviera International Film Festival. Il film segna il ritorno di Bocci dietro la macchina da presa dopo il suo esordio alla regia con A Tor Bella Monaca Non Piove Mai (2019) ed è il primo in cui dirige la moglie, Laura Chiatti. E questo in un cast composto anche da Filippo Nigro, Paolo Pierobon e Pietro Sermonti.

"È complicato dire come nasce questo film - spiega a Roma Bocci -. Comunque deriva da una mia esperienza personale quando, quattro anni fa, dopo un'encefalite ho perso la memoria a breve termine. Allora mi sono chiesto: Che cosa è una vita senza ricordi? E, ancora: cosa succede quando questi diventano confusi come capita appunto ai fratelli protagonisti del film?". Di scena un dramma familiare che segue appunto la storia di quattro fratelli, tre maschi e una femmina, che si riuniscono, dopo svariati anni, per l'improvvisa morte di un padre ingombrante che li ha educati alla 'caccia' per affrontare le insidie della vita. Ora da questa educazione, almeno da quanto si vede nel film, i quattro, senza alcuna eccezione, non sono usciti troppo bene. C'è infatti Silvia (Chiatti) che ha problemi di tossicodipendenza e non solo; Mattia (Sermonti) è invece un pittore dalle alterne fortune e con una compagna, piuttosto impegnativa, aspirante cantante; Luca (Nigro) ha una concessionaria piena di auto di lusso e di debiti, mentre Giorgio (Pierobon) funzionario in un'azienda, ha che fare con una moglie e una figlia che vogliono vivere molto oltre le sue possibilità. Un quartetto di fratelli piuttosto complicato, quello messo in campo da Bocci, che dovrà vedersela, alla morte del padre, con un'eredità economica ed affettiva difficile da gestire.

La scelta della moglie Laura Chiatti nel ruolo di Silvia? "È stato esattamente come mi aspettavo - dice Bocci -. Lei è molto generosa come attrice e poi, con le sue personali sfumature, ha arricchito questo personaggio". Da parte di Pierobon piena fiducia in Bocci: "Quando Marco me lo ha proposto mi è stato subito chiaro che aveva tutto in testa. Una cosa che ti conforta anche se poi dovessi andare a schiantarti". Dice Pietro Sermonti: "Mi piace che questo sia un film a volte sgradevole e senza redenzione. Con il dolore si deve fare i conti prima o poi, basta con il metadone della commedia". Chiatti non manca di scherzare poi sulla polemica social scoppiata dopo il suo intervento a Domenica In che le ha attirato diverse critiche per aver detto che un marito alle prese con le pulizie di casa sarebbe stato per lei meno sexy. E così nel descrivere il suo rapporto con Bocci sul set dice: "Credo che abbia amato molto potermi dominare mentre giravamo. In casa sono più fumantina, mentre quando lavoro mostro il mio aspetto più beato". Poi l'attrice si ferma un attimo e, consapevole del fatto che le sue parole possano essere oggetto di un'ulteriore polemica, aggiunge tra il timido e il divertito: "Ma questo si può dire?". Il film è prodotto da Santo Versace e Gianluca Curti per Minerva Pictures, con Rai Cinema.

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